Il libro
Martedì 7 aprile alle 16, nel Coro di Notte del Monastero dei Benedettini, si presenta l’ultimo volume di
Giovanni Schininà dal titolo
Stato e società in età giolittiana. L’Italia tra il 1901 e il 1914 (Bonanno Editore, 2008).
A discuterne con l’autore - ricercatore e docente di Storia contemporanea alla facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Catania, si occupa di storia politica, con particolare riferimento ad elezioni, partiti ed istituzioni - saranno il prof.
Maurizio Ridolfi (ordinario di Storia contemporanea e preside della facoltà di Scienze Politiche dell’Università della Tuscia), il prof.
Giuseppe Barone (coordinatore del Dottorato di ricerca in Storia contemporanea e direttore del dipartimento di Analisi dei Processi politici, sociali e istituzionali dell’Università di Catania), il prof.
Luciano Granozzi (docente di Storia contemporanea alla facoltà di Lingue dell’Università di Catania). A coordinare gli interventi sarà il prof.
Rosario Mangiameli, presidente del corso di laurea specialistica in Storia Contemporanea della facoltà di Scienze politiche.
Il volume propone una rilettura, in chiave storico-politica, dei rapporti tra Stato e società nell’Italia dei primi quindici anni del secolo scorso. Stato amministrativo, centro-periferia, cittadinanza e nazione, dimensione internazionale sono le categorie storiografiche che permettono di affrontare in maniera aggiornata l’età giolittiana. Ne emerge un quadro complessivo che, attento al contesto contemporaneo, prova a spiegare e tenere insieme la politica come mediazione e le fratture territoriali e sociali, l’industrializzazione e l’associazionismo di massa, il parlamentarismo e l’antipolitica, l’azione riformatrice all’interno e le proiezioni espansionistiche all’esterno. Attraverso un profilo sintetico e argomentativo le vicende di un secolo fa ci richiamano per tale via quegli elementi strutturali e quei caratteri portanti che si sono conservati fino all’epoca attuale, stimolando un rinnovato interesse per un’età in cui si sono gettate le basi dell’Italia contemporanea.
(07 aprile 2009)