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Videotrony volume 1

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Da venerdì 3 a domenica 5 aprile nei centri commerciali Trony rassegna di video a cura di Erbematte

La locandina

Da venerdì 3 a domenica 5 aprile si svolgerà una  rassegna di video a cura dell' Associazione Erbematte dal titolo Videotrony volume 1, all'interno  di alcuni centri commerciali Trony (Trony centro commerciale Le Ginestre - Tremestieri Etneo;  Trony centro commerciale Il Giardino - Avola;  Trony - via Giacomo Leopardi, 52 - Catania).

Gli artisti coinvolti in questo progetto sono: Federico Baronello, Marco Bernacchia, Canecapovolto, Stefania Galegati, Filippo Leonardi, Loredana Longo, Magmapadano, Maria Domenica Rapicavoli.  

La rassegna di video d'artista potrà essere vista su circa 200 schermi di televisori in vendita da Trony e vuole risvegliare il senso della vista di un pubblico che a causa di un bombardamento quotidiano è diventato tanto bulimico di immagini quanto saturo di esse; si vuole offrire una sequenza di immagini nella speranza che la gente in qualche modo rivedendosi possa in esse identificarsi avvicinandosi così a delle opere di artisti contemporanei. Al giorno d'oggi i centri  commerciali sono veri luoghi di aggregazione di massa dove la cultura contemporanea si ritrova, si riconosce rivedendosi riflessa negli altri e si legittima. Questo processo identificativo si presenta ogni giorno all'interno dei grandi magazzini, dove carrelli stracolmi si fronteggiano e si riconoscono e fanno sì che i fruitori avvertano il senso di appartenenza alla contemporaneità.

Videotrony volume 1 è più un progetto sociale che una mera rassegna di video, alla scoperta di un'arte dal basso dove l'abbattimento della frontiera tra il commerciale e il culturale diventa il primo passo da affrontare per superare una serie di stereotipi e di barriere mentali. Le immagini degli artisti appartengono alla catena alimentare-culturale sostenuta dai centri commerciali inserendosi al centro di concatenazioni scontate ma forse non ancora comprese sino in fondo.
Gli otto progetti video racchiudono la semplicità della vita comune, con i suoi gesti, i suoi codici, i valori basilari della nostra cultura con tutti i suoi tentativi ma ne rappresentano anche il lato più oscuro, quello delle incomprensioni, delle fratture, delle diffidenze e dell'incertezza.

Ne fanno parte le immagini tratte dal diario di viaggio di Stefania Galegati che con Humans dimostra, se ce se fosse bisogno, un enorme talento nel montare immagini della vita quotidiana ricreando atmosfere surreali dal reale, così come si ripete in Hello di Maria Domenica Rapicavoli in cui una sconosciuta si perde e si confonde con lo sfondo grazie ad una una sorta di scambio camaleontico e metamorfico, abilmente catturato, in cui il semplice atto del leggere diviene rappresentazione di una sospensione temporale. Spazi e luoghi quotidiani scanditi da un tempo alterato, sono anche quelli di Ein oder Aus di Filippo Leonardi in cui riprese a scatto si alternano a scene rallentate, dove lo scendere e il salire da diversi mezzi di trasposto pare un unico movimento modulare a volte scandito come da un battito di ciglia e che rimanda alla percezione personale e intima dell'artista. Il baratto ripreso tra le strade spagnole di Marco Bernacchia in Two change for a change ha un narrato semplice e bizzarro in cui un giovane vuole barattare, con dei venditori cinesi, delle birre con delle altre assolutamente uguali, il video codifica in maniera leggera e spensierata il tema della diversità e del carattere peculiare dei soggetti ripresi aprendo la strada ad una riflessione sulla diffidenza istintiva nei confronti di ciò che non si condivide o si comprende e sulla soggettività.
Ci si addentra in profonde tematiche sociali grazie al montato di Canecapovolto, ottenuto rielaborando e dando nuovi significati a frammenti di vecchi film, L'uomo a 3 gambe nasce dall'ascolto del processo al commediografo Aldo Braibanti accusato di plagio, metafora e incarnazione di tutti i mali della società degli anni settanta con non pochi riferimenti ai nostri giorni. Dal pubblico di passa alla sfera più privata con gli intimi e toccanti i tableau vivant Explosion #2, #10, #13 di Loredana Longo, ricostruzioni frammentarie e a volte asettiche di scenari per noi familiari e veritieri scardinati nella loro rappresentazione più classica, metafora del ciò che resta di noi e dei nostri affetti.

A più livelli emotivi è lo scenario che Federico Baronello ci propone in The Power of Love in cui il tema dell'amore e del suo assoluto potere è affrontato reinterpretando alcune immagini di due noti film accompagnate da sottotitoli che regalano allo spettatore un percorso scrittorio indipendente. Se esistesse ancora un limite tra la sfera privata e quella pubblica i Magmapadano la infrangerebbero in Tronysti, infatti diventano interpreti di loro stessi nell'atto del guardare il televisore rendendo così lo spettatore il soggetto della loro attenzione e contemporaneamente danno corpo al desidero di tutta una generazione: quello dell'apparire in televisione e di esserne protagonisti a tutti i costi, in questo caso ribaltando le prospettive. Parte integrale del progetto è anche il modo che si è scelto per avviare la comunicazione: alcuni frame dei video, insieme a brevi informazioni sugli artisti, sono state inserite nella brochure promozionale distribuita in maniera capillare sul territorio interessato dall'operazione mettendo al servizio della cultura gli strumenti tipici di una operazione di marketing.

Per info: erbematte@gmail.com

(03 aprile 2009)

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