Si è inaugurata sabato 13 dicembre alla Galleria Libra Arte Contemporanea (via Giacomo Leopardi 138, Catania) la collettiva d'arte contemporanea dal titolo Quadrato d'arte. Ricordando Umberto Boccioni. 111 artisti si confrontano con un preciso formato: un quadrato 30x30 cm allegoria di un "quadro" attendibile dell'attuale arte italiana. La mostra, visitabile fino al 31 gennaio, è stata curata da Vitaldo Conte e dalla Galleria Libra.
In un quadrato d'arte di cm 30 x 30, che può divenire un 'quadro' attendibile dell'attuale creatività italiana, convergono poetiche e nomi di generazioni diverse. Questo felice 'caos' può esprimere, anche, un sintomo di ciò che - oggi, nella dimensione globalizzata dell'espressione - "vive" in quello spazio d'arte che, per secoli, è stato riconoscibile con la parola 'quadro': medium privilegiato delle apparenze pittoriche. Il quadro continua ad essere lo sguardo dei variegati percorsi della pittura ma è, pure, la 'scena' in cui con-vivono le contaminanti dialettiche di questa con gli altri linguaggi: prevalentemente con la fotografia, ma anche con molto altro. Se un tempo, non lontano, le possibilità della pittura si esemplificavano tra figurazione e astrazione: oggi le sue individuazioni richiedono strumenti più complessi e, talvolta, non sono più necessarie. Si può arrivare alla paradossalità, diffusa e armonica, che può esserci figurazione in un'astrazione e, per opposto, astrazione in una figurazione: il tutto visibile con la pulsione e costruzione dei colori, ma pure con la loro anoressia. Ciò che - attualmente - risulta 'inattuale' è la definizione perentoria dei linguaggi artistici e di quelli esprimibili nel quadro, che diviene il 'campo' di questa identità sfuggente: le proclamate (passate) morti ne hanno, forse, favorito le nuove ipotesi d'esistenza. L'arte del Novecento, dalle avanguardie storiche ad oggi, ha evidenziato, con qualche ricorrente riflusso (determinato, anche, per esigenze di mercato), la tendenza alla "sparizione" dei suoi specifici, divenendo sempre più creatività di contaminazioni e fusioni (dei linguaggi, dei sensi).
Il caos della contemporanea espressività è lo specchio della nostra esistenza: sospesa tra realtà e simulazione in un'apparenza continuamente ridefinibile, che può scoprirsi "virtuale" come la sua possibile decifrazione. L'attuale 'nominare' (anche attraverso l'esasperazione del prefisso neo-) è un'esigenza e un rimuginare continuo: come se fosse un antidoto all'indistinto, sempre più impaurente, dell'extreme x. (Vitaldo Conte - "Quadrato d'arte: 'quadro-caos' della creatività italiana e contemporanea - ricordando Umberto Boccioni", estratto dal catalogo)
Per info: orari dal lunedì alla domenica 16-21- Telefono 095-373783 - email info@libraarte.it
(16 dicembre 2008)