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Autonomie: micro nazionalismi e regionalismi in Europa

Venerdì 7 novembre alle 9.30 (aula consiliare, Comune di San Giovanni La Punta), convegno sulle differenti esperienze autonomistiche

La locandina

Venerdì 7 novembre alle 9.30, nell'aula consiliare del Comune di San Giovanni La Punta, si apre il convegno su Autonomie: micro nazionalismi e regionalismi in Europa. La prima sessione del convegno - organizzato dall'Istituto siciliano per la storia d'Italia contemporanea (Issico), in collaborazione con il Comune di San Giovanni La Punta (assessorato all'istruzione) e con l'Università di Catania (cattedra di Storia contemporanea, facoltà di Scienze politiche), sarà un excursusu tra le differenti esperienze autonomistiche e identitarie in Europa.

I lavori - che saranno presieduti dal presidente dell'Issico, prof. Rosario Mangiameli - saranno aperti dalla relazione del prof. Mario Caciagli (Università di Firenze) su "L'Europa delle regioni", seguiranno gli interventi del prof. Filippo Tronconi (Università di Siena) su "I partiti etno-nazionalisti in Europa", del prof. Santiago de Pablo (Università dei Paesi Baschi) su "L'autonomia basca", il dott. Andrea Micciché (Università di Catania) su "Autonomia e democrazia in Spagna e il dott. Giuseppe Boscarello (Università di Catania) su "Il fallimento della Repubblica di Cipro".

Nel pomeriggio, a partire dalle 15.30, si terrà inoltre una tavola rotonda sulla questione autonomistica in Sicilia, che sarà coordinata dal prof. Giuseppe Barone (Università di Catania). Ai lavori parteciperanno i docenti Ignazio Marino, Rita Palidda, Rosario Mangiameli e il dott. Giuseppe Di Fazio (quotidiano "La Sicilia").


 

Micro nazionalismi e regionalismi sono sorti in tutta Europa a cavallo tra Ottocento e Novecento rivendicando identità etnoculturali differenziate e il diritto a forme di autogoverno all’interno di entità statuali più estese. Il conflitto che ne è scaturito ha condizionato le politiche interne degli Stati, ha favorito la mobilitazione di élite e masse, incidendo in molti casi sui processi di inclusione democratica, e ha innescato tensioni internazionali dai risvolti spesso drammatici.

In alcuni casi la dialettica centro-periferia ha generato linee di frattura che hanno condizionato i sistemi partitici e “istituzionalizzato” il conflitto, in altri casi i movimenti nazionalisti sono riusciti a costruire nuovi stati nazionali, in altri hanno avuto vita ben più breve ed effimera.

La formazione di strutture autonomiste ha rappresentato pertanto uno dei possibili esiti del rapporto fra gruppi etnici e Stati nazionali. Un’organizzazione territoriale che ha reso possibile, soprattutto in alcuni contesti, la soddisfazione di parte delle richieste politiche di gruppi differenziati contribuendo spesso in maniera decisiva ad allargare la base le basi del consenso politico nei regimi democratici.

(07 novembre 2008)

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