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La vita rubata | Proiezione e dibattito

Venerdì 9 maggio alle 17 (Auditorium, Benedettini) Beppe Fiorello partecipa alla proiezione del film di Graziano Diana sulla vicenda di Graziella Campagna
La locandina

Venerdì 9 maggio alle 17, nell'Auditorium del Monastero dei Benedettini (piazza Dante, 32 - Catania), si svolge la proiezione del film La vita rubata, ispirato alla vera storia di Graziella Campagna. L'evento è promosso dalla facoltà di Lingue e Letterature straniere dell'Università degli Studi di Catania e dall'associazione "Siciliani per la Legalità".
Dopo la proiezione,a ingresso libero, seguirà il dibattito con il regista Graziano Diana, con Beppe Fiorello, tra gli attori protagonisti (nel film interpreta il fratello Pietro), insieme con Guja Jelo, Mario Re, Alessio Vassallo. Partecipano inoltre il fratello di Graziella Campagna, Pietro Campagna, Sonia Alfano (figlia del giornalista Beppe Alfano, ucciso dalla mafia), Fabio Repici (legale di parte parte civile della famiglia Campagna) e Sergio Fisicaro, presidente di Siciliani per la Legalità. A coordinare il dibattito sarà il preside della Facoltà Nunzio Famoso. 

Graziella Campagna aveva diciassette anni quando fu assassinata il 12 dicembre 1985, a Villafranca, un paese nel messinese. Graziella era una ragazza tranquilla e serena; la sua unica colpa era stata quella di voler aiutare la famiglia, di modeste condizioni, andando a lavorare in una lavanderia. Qui, per un tragico destino, attraverso un documento lasciato casualmente in un indumento portato a lavare, era venuta a conoscere la vera identità di un pericoloso latitante che si nascondeva nella cittadina.

L'omicidio di Graziella sarebbe rimasto impunito, se non ci fosse stato il sacrificio di chi ha lottato da allora per fare luce su questo crimine: suo fratello Pietro Campagna, il giovane carabiniere, che insieme alla sua famiglia ha speso quasi vent'anni per poter vedere la fine del processo sul delitto di sua sorella.
Nel 2004, finalmente, il tribunale ha condannato i colpevoli dell'omicidio e quelli del favoreggiamento, delle collusioni e dei depistaggi che hanno costellato questa vicenda tragica e amara, un vero specchio di una società avvelenata dal malaffare. Solo nel 2004, Graziella Campagna è stata riconosciuta vittima di mafia, e per mantenerne il ricordo, si è costituita una fondazione che annovera personalità come lo scrittore Vincenzo Consolo, Carlo Lucarelli e don Ciotti.

All'interno di questa attività di informazione e di memoria, necessaria ad un mondo che "se scorda i suoi errori, è condannato a ripeterli", si colloca l'iniziativa di realizzare un film.

La sceneggiatura è stata scritta l'aiuto della famiglia Campagna e soprattutto di Pietro, e dell'avvocato Fabio Repici che ha curato gli interessi di parte civile della famiglia. I produttori sono Alessandro Jacchia e Maurizio Momi con la loro società Albatross.
Autore della sceneggiatura, e regista del film, è Graziano Diana, al suo debutto nella regia, ma che come sceneggiatore ha al suo attivo film di grande successo popolare e di critica, come Ultrà sul tifo calcistico, La scorta su uno dei momenti più drammatici della lotta dei magistrati contro la mafia nei primi Anni 90, Un eroe borghese sulla vicenda dell'avvocato Giorgio Ambrosoli, liquidatore della Banca Privata di Sindone, ucciso da un killer della mafia nel 1979.

Le riprese sono state realizzate nei luoghi veri dove la storia ha avuto luogo: Messina, Villafranca e Saponara, il paese dove viveva Graziella e dove ancora vive la famiglia Campagna, e dove il sindaco ha dedicato la piscina comunale alla sua memoria.

(09 maggio 2008)


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