Un maestro della scena come Carlo Cecchi, regista e interprete di straordinario rigore, firma un nuovo allestimento del celeberrimo
Tartufo di Molière, riproposto nella traduzione di Cesare Garboli, sulla scena disegnata da Francesco Calcagnini, i costumi di Sandra Cardini, la musica di Michele Dall'Ongaro.
Nel ruolo del titolo
Valerio Binasco, in quello di Orgone lo stesso Cecchi, insieme ad
Angelica Ippolito,
Licia Maglietta,
Elia Schilton,
Antonia Truppo, nomi di spicco di un cast di qualità che annovera ancora Viola Graziosi, Francesco Ferrieri, Rino Marino, Diego Sepe, Francesca Leone, Vito Di Bella. Una coproduzione di grande successo, applaudita nei più importanti palcoscenici della penisola, quella realizzata dai Teatri Stabili delle Marche e di Napoli, in collaborazione con Amat/Comune di Urbino. Ad ospitarla è ora lo Stabile etneo che accoglierà l’allestimento all’Ambasciatori,
dal 12 al 20 marzo.
Le traduzioni di Cesare Garboli ci restituiscono intatto il fascino delle manovre di Tartufo, fintamente devoto ad Orgone e a sua madre Madama Pernella, tanto da spadroneggiare nella casa del suo benefattore, sordo alle lamentele della moglie Elmira e del resto della famiglia. Mentre tutti scorgono l'ipocrisia di Tartufo, Orgone lo stima degno di impalmare sua figlia. Disereda addirittura il figlio Damide, che gli rivela come l’ospite ha cercato di sedurre Elmira. E fa anzi donazione a Tartufo di tutti i suoi averi. Elmira convince allora il marito a nascondersi sotto una tavola, mentre lei fingerà di corrispondere alla passione del focoso corteggiatore. Orgone scopre così l'ingratitudine del suo protetto. Ma è così scontato da che parte stare?
(12 marzo 2008)
HANNO SCRITTO