Con la giornata della memoria si intende ricordare quel 27 gennaio 1945 in cui furono abbattuti i cancelli di Auschwitz, il campo di concentramento divenuto simbolo della politica di sterminio della Germania nazista nei confronti dei cosiddetti indesiderabili: ebrei, oppositori politici, zingari, pacifisti, omosessuali, criminali, cittadini polacchi, soldati sovietici. Circa 13 milioni di uomini donne e bambini furono deportati e uccisi nell’arco di pochi anni in campi simili ad Auschwitz; sei milioni circa erano gli ebrei. La estrema intolleranza si coniugò allora con un sistema industriale di sterminio; modernità e barbarie si fusero in un unico progetto che mirava a stabilire il dominio di pochi sull’intera Europa ridotta in schiavitù.
In questa ricorrenza (lunedì 28 gennaio alle 10.30, nell'Auditorium del Monastero dei Benedettini) le facoltà di Lettere e Filosofia, di Lingue e Letterature straniere, di Scienze politiche, in collaborazione con l’Istituto siciliano per la Storia dell’Italia contemporanea (Issico) e con la Fondazione Giorgio Perlasca, propongono all’ateneo, al mondo della scuola, alla cittadinanza una riflessione su Giorgio Perlasca, l’italiano che riuscì a salvare dalla deportazione e dalla morte oltre cinquemila ebrei ungheresi. In quel contesto di terrore e di conformismo creato dal totalitarismo nazifascista Perlasca trovò il coraggio e l’intelligenza per reagire, e al di là di ogni considerazione di carattere ideologico, prestò il suo aiuto a coloro che erano in pericolo di vita.
L'incontro dal titolo Il coraggio civile di Giorgio Perlasca è un prezioso motivo di riflessione, in un’epoca di nuovo bisognosa di dialogo e di tolleranza, alla ricerca di nuovi linguaggi e modi di convivenza, e su questi temi il mondo degli studi vuole richiamare l’attenzione e offrire il suo contributo di riflessione.
All'incontro con il figlio di Giorgio Perlasca, Franco, partecipano il prorettore dell'Università di Catania Antonio Pioletti, il preside della facoltà di Lettere Enrico Iachello, il preside di Lingue Nunzio Famoso, il preside della facoltà di Scienze politiche Giuseppe Vecchio e il presidente dell'Issico Rosario Mangiameli, a coordinare gli interventi sarà il direttore del Dipartimento di Analisi dei Processi politici, sociali e istituzionali Giuseppe Barone. Seguirà l'inaugurazione della mostra del fotografo Alberto Dal Bello sui campi di sterminio di Auschwitz di dal titolo "Se questo è un uomo".
(28 gennaio 2008)
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