Processo a Dio

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Ottavia Piccolo condanna e giudica la Shoah: avviene nella novità di Stefano Massini, messa in scena da Sergio Fantoni. Sulla scia del successo decretato da una trionfale tournée nazionale, debutta a Catania Processo a Dio, una produzione La Contemporanea ospite del Teatro Stabile che la programma all’Ambasciatori dall’11 al 16 dicembre. Completano il cast Vittorio Viviani, Silvano Piccardi, Enzo Curcurù, Olek Mincer, Francesco Zecca. Scene e costumi sono di Gianfranco Padovani, musiche Cesare Picco, disegno luci Iuraj Saleri.

Nel panorama drammaturgico contemporaneo degli ultimi anni Stefano Massini s’è distinto per una scrittura capace di restituire, anche visivamente, profonde riflessioni sulla condizione umana con notevole immediatezza teatrale. Non a caso L’odore assordante del bianco, opera dedicata alla figura di Van Gogh, è stata insignita del Premio Pier Vittorio Tondelli al Premio Riccione 2005.

Con Processo a Dio, che Sergio Fantoni ha il merito di aver restituito allo spazio d’un teatro fattosi nuovamente luogo della memoria collettiva, l’autore fiorentino affronta il doloroso tema della Shoah: “Ci sono idee - frammenti di luce, indizi di storie - che incontri una volta e non ti lasciano più” dichiara Massini. “Erano anni che tenevo chiusa in qualche cassetto della mente la traccia di un Processo a Dio all’indomani della Shoah. Immaginavo quel processo come una resa dei conti: violenta, acuta, drastica. Sicuramente un appuntamento non più rimandabile. Tutto questo stava in quel cassetto, insieme a squarci di azione, atmosfere abbozzate, profili delineati come uno schizzo al carboncino. Ed ogni volta che, per caso, quel cassetto si apriva, puntualmente mi assaliva la voglia di tentare una forma scritta, traducendo finalmente in dialogo quella scommessa così estrema, per me fascinosa, densa, intrigante”.

Ottavia Piccolo è un’intensissima Elga, la protagonista ostinatamente in cerca della verità. Un personaggio coerente con quelli affrontati nelle sue ultime prove, tutte orientate verso un teatro politico impegnato nella denuncia delle barbarie più recenti (Buenos Aires non finisce mai di Vito Biolchini ed Elio Turno Arthemalle e Terra di latte e miele di Manuela Dviri).
Stefano Massini ha 30 anni. Nasce e vive tuttora a Firenze. E’ presente nel territorio toscano con una stretta collaborazione con il Centro di Drammaturgia Teatro delle Donne, con sede al Manzoni di Calenzano, dove prosegue il suo progetto Trittico della Gabbia e dove ha visto la luce l’ultimo forte memorandum teatrale su Anna Politkovskaja “Donna non rieducabile”.
Nel 2005 vince il maggiore premio italiano per la scrittura teatrale, il Premio Pier Vittorio Tondelli. Da allora è un diluvio di premi e riconoscimenti: vince il Premio Internazionale Flaiano, il Premio Porto San Giorgio, il Premio Elsinore/Salerno, il Premio Nazionale della Critica come miglior giovane artista del 2007 al Piccolo Teatro di Milano/Teatro d’Europa. E’ nella terna dei finalisti degli Oscar del Teatro/Premi Olimpici Eti 2007 al Teatro Olimpico di Vicenza e viene come tale ricevuto al Quirinale dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Ubulibri pubblica in Italia i suoi lavori teatrali e il volume si impone nelle vendite del settore editoria teatrale. Nel frattempo i testi vengono tradotti e pubblicati all’estero e sta per debuttare il primo allestimento in lingua francese del suo “La Gabbia”, spettacolo già finalista al Premio Ubu 2006 insieme ad Ascanio Celestini e Vittorio Franceschi. In Italia il suo testo “L’odore assordante del bianco” è stato prodotto dal Teatro Metastasio/Stabile della Toscana nel 2007 e dopo aver trionfato a Roma e Napoli sarà nei massimi teatri italiani nel 2008, così come Processo a Dio, spettacolo che nel prossimo anno coronerà il suo successo con oltre 150 repliche in tutta Italia.

(11 dicembre 2007)