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Batsirai | Cronaca di un viaggio in Zimbabwe

Lunedì 10 dicembre alle 17 (Auditorium, Benedettini), presentazione del video e della mostra fotografica in occasione della Giornata mondiale per la lotta all’Aids

Lunedì 10 dicembre alle 17 all’auditorium "Giancarlo de Carlo" del Monastero dei Benedettini, il professore Nunzio Famoso, preside della facoltà di Lingue e Letterature straniere, la professoressa Grazia Arena (facoltà di Lingue), il professore Luciano Nigro (presidente Lila e docente della facoltà di Medicina e Chirurgia) e la dottoressa Adriana Bazzo (presidio ospedaliero Vittorio Emanuele) presenteranno il video e la mostra fotografica Batsirai | Cronaca di un viaggio in Zimbabwe.

L’incontro è organizzato dalla Lega Italiana per la Lotta contro l'Aids di Catania, in collaborazione con la facoltà di Lingue e Letterature straniere dell'Università di Catania, in occasione dei 20 anni dell'Associazione e della Giornata Mondiale per la Lotta all’Aids.

Il video e la mostra fotografica sono stati realizzati all'interno del Progetto Susy Costanzo-Adotta la terapia antiretrovirale di una donna africana della Lila.

Il 1° dicembre di ogni anno, milioni di persone celebrano nel mondo la XX Giornata Mondiale per la lotta all’Aids. Per alcuni, questo è l’unico giorno dell’anno durante il quale pensare all’Aids. Per molti, invece, l’Aids è parte integrante della loro vita.

Sin dalla prima Giornata Mondiale di Lotta nel 1988, quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità, invitò tutti ad unirsi in uno sforzo comune sforzi per combatterlo, l’AIDS è diventato una dei più discussi argomenti del nostro tempo.

L’epidemia è diventata mondiale e nel tempo si è diffusa sempre più tra le donne. Nel 1988, la maggior parte dei casi di infezione da HIV era riportata negli uomini e negli Stati Uniti d’America. Oggi, l’infezione è presente in ogni paese del mondo e metà delle persone affette sono donne.

Anche la risposta è diventata globale. Negli anni passati, gli stati membri delle Nazioni Unite si sono impegnati per attivare le campagne di prevenzione, per facilitare la disponibilità dei farmaci e per migliorare il supporto alle persone affette, in ogni parte del mondo. Più di 2.5 milioni di persone che vivono nei paesi in via di sviluppo ricevono oggi il trattamento e la prevalenza dell’infezione da HIV in alcuni paesi è oggi in diminuzione.

La sfida odierna è di mantenere, sviluppare ed estendere questi impegni, di mantenere l’AIDS al primo posto di ogni agenda e di accelerare i tempi di azione non solo a livello nazionale ma anche locale. Ogni ulteriore ritardo sarebbe fatale. L’epidemia ha raggiunto proporzioni mondiali proprio perché il mondo ha aspettato troppo tempo per agire. E sebbene siano stati compiuti molti progressi, la strada dell’azione è ancora troppo lunga.

Esiste ancora una seria carenza di risorse per combattere l’AIDS, e lo stigma e la discriminazione nei confronti delle persone affette da AIDS continuano a prevalere. A conferma di ciò, l’accesso ai farmaci è ancora negato ai due terzi delle persone che necessitano del trattamento. E meno di una persona su dieci a rischio di contrarre l’infezione da HIV è in grado di proteggersi.

Mantenere le promesse e accelerare gli interventi non dipende solo dai politici, ma coinvolge capi religiosi, sindacali, della collettività, a ogni livello, e anche leader di gruppi giovanili. Coinvolge le persone affette dall’infezione ed i loro familiari ed amici. Solamente il coinvolgimento di tutti noi potrà eliminare lo stigma e la discriminazione ed ottenere le risorse necessarie per fermarne la diffusione.

C’è bisogno di tutti noi per non riporre nell’oblio l’AIDS durante tutti gli altri giorni dell’anno. Solo con la consapevolezza comune possiamo sperare di raggiungere l’obbiettivo di fermare la diffusione dell’infezione e di estendere la possibilità cura della malattia in tutto il mondo.

(10 dicembre 2007)

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