Venerdì 18 aprile alle 21,15 al teatro Metropolitan la Kocani Orkestar, una delle più apprezzate e spettacolari fanfare balcaniche, Paolo Fresu, trombettista sardo e Antonello Salis si esibiranno in concerto per la stagione di Catania Jazz: un incontro che si preannuncia particolarmente intrigante, tra ritmi irresistibili e inebranti profumi jazzistici, tra composizione e improvvisazione, fra tradizione e modernità.
Formazione:
Paolo Fresu: tromba, flicorno, effetti
Antonello Salis: piano, fisarmonica
Durak Demirov: sassofono
Turan Gaberov: tromba
Sukri Kadriev: tromba
Nijazi Alimov: tuba baritono
Saban Jasarov: tapan (percussione)
Suad Asanov: basso tuba
Redzai Durmisev: tuba baritono
Sukri Zejnelov: tuba baritono
Dzeladin Demirov: clarinetto
Vinko Stefanov: fisarmonica
Ajlur Azizov: voce
Erol Demirov: sassofono, clarinetto
Erdzan Juseinov: percussioni
Di loro, il critico musicale Walter Porcedda, ha scritto: "L’Oriente è già qui. Da molto tempo. Si incontra agli angoli delle strade, ai semafori, in campi brulli e desolati di periferia. Nelle nostre vie del centro, ai margini delle città. Cammina vicino a noi, assieme a noi. Parla, a chi sa e vuole ascoltare il linguaggio della poesia. E talvolta ha la magia e i suoni di un’orchestra gitana. Fatta di musicisti straordinari, artisti vagabondi, generosi ed eccessivi solo come possono essere quei formidabili tipi della Kocani Orkestar. Ensemble aperto, sempre in continua mutazione, disponibile per vocazione antica agli incontri di viaggio. Tanto più se accadono con compagni altrettanto aperti e disponibili come possono esserlo due jazzisti di razza quali il trombettista Paolo Fresu e il pianista e fisarmonicista Antonello Salis, entrambi di origine sarda che, oltre alla musica afroamericana e a quella contemporanea occidentale ed europea hanno inciso profondamente nel loro Dna quella delle loro origini. Antica e nobile altrettanto come quella dei rom. Ancora largamente amata e praticata come accade esattamente nelle affascinanti e sterminate terre balcaniche"
Kocani Orkestar - Si parla spesso dei musicisti gitani come dei semplici virtuosi dell’imitazione: grande orecchio, grande tecnica. In realtà nell’irrequieta cultura musicale tzigana, alla fase dell’assorbimento di una cultura "ospite" segue sempre un momento di pura, vertiginosa creazione. Per questo motivo la scia di ottoni, sassofoni e clarini lasciata nell’attuale Macedonia dalle bande dell’esercito ottomano, sostituendo già nel secolo scorso i tradizionali oboi, nelle mani dei Rom ha generato una specialità tutta tzigana: la brass band balcanica. Nella regione balcanica, le bande costituite sul modello della fanfara sono soprattutto specialità tzigane. Dalla Serbia occidentale alla Macedonia, gli tzigani modificano con grande immaginazione il ruolo iniziale delle bande tradizionali. In questi ultimi due anni, la Kocani Orkestar si è esibita nei più importanti festival internazionali come: Roskilde Festival (Danimarca), Womad (G.B. e Palermo 2001), Sfinks (Belgio) e Les Mediterrranéennes de Ceret (Francia) dove hanno suonato con Khaled. In Italia hanno suonato sui palchi di tutti i festival più importanti. Un particolare rilievo va dato alla loro collaborazione con Vinicio Capossela sfociata nell’album “Live in Volvo” dove la Kocani ha arrangiato ed eseguito tre fulminanti versioni di altrettanti brani di Vinicio.
Paolo Fresu - E' uno dei più grandi jazzisti italiani in circolazione. Inizia lo studio dello strumento all'età di 11 anni nella Banda Musicale del proprio paese natale e dopo varie esperienze di musica leggera scopre il jazz nel 1980 ed inizia l'attività professionale nel 1982 registrando per la Rai e frequentando i Seminari di Siena jazz. Nel 1984 si diploma in tromba presso il Conservatorio di Cagliari e nello stesso anno vince i premi <RadioUno jazz>, <Musica jazz> e <RadioCorriere TV> come miglior talento del jazz italiano. Nel 1990 vince il premio <Top jazz> indetto dalla rivista 'Musica jazz' come miglior musicista italiano, miglior gruppo (Paolo Fresu Quintet) e miglior disco (premio <Arrigo Polillo> per il disco 'Live in Montpellier'), nel 1996 il premio come miglior musicista europeo attraverso una sua opera della 'Académie du jazz' di Parigi ed il prestigioso ‘Django d’Or’ come miglior musicista di jazz europeo e nell’anno 2000 la nomination come miglior musicista internazionale. Solo i primi, in una lunga serie di riconoscimenti che proseguono nel presente musicale. Docente e responsabile di diverse importanti realtà didattiche nazionali e internazionali, ha suonato in ogni continente e con i nomi più importanti della musica afroamericana degli ultimi 30 anni. Ha registrato oltre duecento dischi di cui una trentina a proprio nome ed altri con collaborazioni internazionali, spesso collaborando con progetti 'misti' come Jazz-Musica etnica, World Music, Musica contemporanea, Musica Leggera, Musica antica, collaborando tra gli altri con M. Nyman, E. Parker, Farafina, O. Vanoni, Alice, T. Gurtu, G. Schüller.
Antonello Salis - Nasce il 28 febbraio 1950 a Villamar (CA). Inizia a suonare la fisarmonica a sette anni, in seguito si avvicina al pianoforte studiando da autodidatta. Negli anni ’70 milita in diversi gruppi rock suonando l’organo Hammond.
Nel 1973 forma il trio “Cadmo”, che diventa poi quintetto l’aggiunta del sassofonista Sandro Satta e del trombonista Danilo Terenzi. Dal 1978 è protagonista in piano solo e fisarmonica. Numerose sono le registrazioni a cui ha preso parte come svariate sono le collaborazioni con musicisti in Italia e all’estero: Massimo Urbani, Enrico Rava, Paolo Fresu, Roberto Gatto, Riccardo Fassi, Pino Minafra, Paolino Dalla Porta, Pat Metheny, Lester Bowie, Don Cherry, Billy Hart, Ed Blackwell, Billy Cobham, Han Bennink, Nana Vasconcelos etc. Come solista ha inciso tre dischi: “Orange Juice, Nice Food”, “Salis!” e “Quelli che restano” . Dall’incontro con il chitarrista francese Gérard Pansanel nascono sei Cds e l’Orchestra Improvista. La collaborazione con i fisarmonicisti francesi Richard Galliano e Marcel Azzola insieme a Gianni Coscia produce il “Quartetto Nuovo”, apoteosi dello strumento madre di Salis: la fisarmonica. Musicista eclettico Salis, nel corso della sua carriera, si è confrontato in progetti di teatro (Remondi e Caporossi, Festival di Sant’Arcangelo), rassegne e festival di cinema (Biennale di Venezia, Taormina Festival), danza (con Roberta Escamilla Garrison, Teri Weikel).Con Gérard Pansanel ha firmato le musiche del film di Eric Romher “Racconto d’autunno”.Ha inoltre collaborato con Pino Daniele, Ornella Vanoni, Vinicio Capossela ed altri artisti al di fuori dell’ambito strettamente jazzistico. Ha partecipato a numerosi Festival di Jazz nazionale ed internazionali tra i quali: Umbria Jazz, Roccella Jonica, Sant’Anna Arresi, Berchidda, Clusone, Noci, Ravenna, Londra, Bath, New York, Chicago, Mosca, San Pietroburgo, Parigi, Montreux, Nizza, Madrid, San Paolo, Rio De Janeiro, Stoccolma, Turku, Saint Louis del Senegal, Città del Messico, seguito da un tour che ha toccato le maggiori città messicane. Nel corso della sua lunga carriera ha ottenuto vari ricoscimenti a livello europeo ed internazionale, per ultimo il premio “Roma Jazz 2002”.
I biglietti possono essere acquistati presso BoxOffice Catania o al botteghino del teatro poco prima dell'inizio del concerto.
(18 aprile 2008)