In seguito all’improvvisa comunicazione ricevuta dalla prof.ssa Lucy Riall di essere nell’impossibilità di venire a Catania per gravi ragioni di salute, il prof. Giuseppe Barone ha accettato di tenere la lezione su Garibaldi che si svolgerà, secondo programma,
martedì 11 dicembre alle ore 17 all’Auditorium dell’ex Monastero dei Benedettini. Seguirà un intervento musicale dell'Ensemble Calamus.
Giuseppe Garibaldi (1807-1882), uno dei più popolari e longevi eroi politici del Risorgimento, di cui l'Italia celebra il bicentenario della nascita, era certamente un uomo fuori dal comune, il cui fascino travalicava differenze sociali e frontiere nazionali. Rivoluzionario ai margini della politica, pressoché privo di sostegno ufficiale, era tanto odiato dalla Chiesa e dai tradizionalisti quanto amato dalle giovani generazioni e dagli esclusi. I giovani si arruolavano volontari per combattere al suo fianco, decine di donne accorrevano da ogni parte d' Europa per stargli vicino.
Eroe dei due mondi e rivoluzionario intramontabile o figura strumentalizzata? Simbolo dell’identità nazionale o mito idealizzato e troppo spesso decontestualizzato dal suo tempo? Di questo aspetto parlerà, martedì 11 dicembre alle 17 all'auditorium Giancarlo de Carlo dell’ex Monastero dei Benedettini, il prof. Giuseppe Barone, direttore del Dipartimento di Analisi dei Processi Politici, Sociali e Istituzionali. L'evento è organizzato dai Circuiti culturali dell'Università di Catania in collaborazione con il Dottorato di ricerca in Storia contemporanea (la prevista partecipazione di Lucy Riall, professore di Storia al Birkbeck College, Università di Londra, è stata annullata per gravi ragioni di salute).
Giuseppe Barone è professore ordinario di Storia contemporanea, coordinatore del Dottorato di ricerca in Storia contemporanea e direttore del Dipartimento di Analisi dei Processi Politici, Sociali e Istituzionali. E’ autore di numerosi studi sullo sviluppo economico e sul sistema politico italiano, con particolare riferimento ai processi di trasformazione sociale del Mezzogiorno. Tra le sue principali pubblicazioni: Mezzogiorno e modernizzazione (Einaudi, Torino, 1986); Egemonie urbane e potere locale (1882-1913), in Storia d’Italia. Le regioni dall’Unità a oggi. La Sicilia (Einaudi, Torino, 1987); Economia e società nell’area dello zolfo (Sciascia, Caltanissetta-Roma, 1989); Formazione e declino di un monopolio naturale: per una storia sociale delle miniere di zolfo, in Zolfare di Sicilia (Sellerio, Palermo, 1989); La modernizzazione italiana dalla crisi allo sviluppo, in Storia d’Italia, Liberalismo e democrazia (1887-1915), vol. 3 (Laterza, Bari-Roma, 1995); L’oro di Busacca: potere e povertà a Scicli (secoli XVI –XX), (Sellerio, Palermo, 1998), Giustizia e Potere nella Contea di Modica (Argo, Ragusa, 2006). Fa parte della direzione scientifica di alcune delle più prestigiose riviste storiche a livello nazionale, come “Italia Contemporanea”, “Studi storici”, “Meridiana”.
(11 dicembre 2007)
HANNO SCRITTO