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Passione

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Dal 19 al 21 dicembre, alla Sala Musco di Catania, in scena omaggio al “tormento” religioso di Giovanni Testori, per il cartellone “L’isola del Teatro”

Dal 19 al 21 dicembre, alla Sala Musco di Catania, andrà in scena Passione, con Maddalena e Giovanni Crippa che fanno rivivere sulla scena lo  struggente romanzo di Testori, per il il cartellone dello Stabile “L’isola del Teatro”.

Un dramma intenso che Daniela Nicosia ha tratto appunto dal romanzo “Passio Laetitiae et Felicitatis” di Testori, fecondo
drammaturgo, scrittore, storico dell’arte e critico letterario. C’è una croce stilizzata al centro del palcoscenico ed è il perno
di tutta l’opera, omaggio al “tormento” religioso di Giovanni Testori, uno dei maggiori intellettuali italiani del Novecento. Attorno a quel simbolo ruota una storia di sofferenza, solitudine e disperata ricerca d’amore, messa in scena a due voci dalla monaca Felicita e da un narratore, incarnati da Maddalena e Giovanni Crippa, fratelli d’arte, prestigiosi interpreti del panorama teatrale nazionale. 

«In qualunque rapporto d’amore c’è una tristezza sconfinata, tuttavia, se  questa tristezza viene accettata e accolta con carità, in primis come parte  della coscienza di sé, allora diventa dramma, e può offrire qualcosa agli  altri». Così pensava Giovanni Testori. L’inferno della solitudine e il paradiso della Duità, tra questi due poli si dispiega la storia di Felicita, la “disaccentuata”, e della sua disperata ricerca d’amore. Un’esistenza intessuta di dolore, sconvolta dalla morte improvvisa del fratello, amato così tanto da sfiorare l’incesto, dalla violenza sessuale subita, dall’innamoramento per il Cristo, col conseguente prendere il velo, e infine dall’amore per la giovane Letizia, grazie al quale Felicita conosce la felicità solo per un attimo, destinato a tradursi in tragedia. La via crucis della vita, una vicenda blasfema e carnalmente mistica, in cui il rapporto religioso può apparire dissacrato, mentre racchiude, insieme all’invettiva,
tutto lo strazio e l’umiltà della preghiera, in un costante dialogo con Cristo. Sullo sfondo il paesaggio umano di una Brianza di struggimenti e di miseria. E' una produzione Tib Teatro – I Teatri del Sacro – Fondazione Teatri delle Dolomiti. 

(19 dicembre 2014)

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