Dal 2 al 7 dicembre, al Teatro Musco di Catania, andrà in scena Clôture de l’amour, scritto e diretto da Pascal Rambert, per il cartellone dello Stabile.
Lo spettacolo ha debuttato ad Avignone nel 2011 e, da allora, la versione francese, vincitrice del Premio della Critica 2012, del Palmarés du Théâtre nell'aprile del 2013 e del Grand Prix de la Litérature dramatique 2012, è in tournée in tutto il mondo. E’ il racconto della separazione di una coppia che cerca di mettere fine a qualcosa: alla propria storia comune, a una storia che vorrebbero chiudere per sempre. In una grande stanza bianca, una donna e un uomo si parlano attraverso due lunghi monologhi, che non arriveranno mai a farsi dialogo, interrogandosi sulle ragioni della fine della loro storia d’amore. Il flusso ininterrotto di parole, le domande-risposte che si scatenano e la respirazione bloccata creano una sorta di maratona tra paura e liberazione: è proprio lì, nel mezzo del momento doloroso, che Pascal Rambert ci porta, senza temere di disturbare, di creare dubbio, di immergerci nei meandri di una storia che porta inesorabilmente alla rottura.
Ma "Clôture de l'amour può anche essere un inizio, perché "clôture", che in italiano non si può tradurre esaustivamente con chiusura, significa anche racchiudere. Lo spettacolo, infatti, racchiude lo spazio dedicato all'anima, lo spazio che definisce l'individuo come un territorio in carne ed ossa da difendere. È un linguaggio essenzialmente organico e persino coreografico, in cui Anna e Luca, i due personaggi che si affrontano sul confine del palcoscenico, costruiscono con le parole una barriera di filo spinato che li divide, ripetendo in continuazione, in modo ossessivo, espressioni che sembrano vorticare nei loro corpi. Due soliloqui che non possono interrompersi a vicenda, due flussi verbali separati.
(02 dicembre 2014)