Fino al 25 maggio, al Teatro Musco di Catania, andrà in scena lo spettacolo Vento di tramontana, tratto dal libro omonimo di Carmelo Sardo, pubblicato da Mondadori.
La riduzione e adattamento sono di Gaetano Savatteri. La regia di Federico Magnano di San Lio. Con Mimmo Mignemi, David Coco, Mario Incudine, Luca Iacono, Marina La Placa, Gianluca Belfiore, Erminio Caruso, Davide Intravaia, Giuseppe Manuli, Guglielmo Quattrocchi, Salvatore Rapisarda. Si ringrazia per la gentile collaborazione l'Istituto Penitenziario di Giarre. E' una Produzione Teatro Stabile di Catania.
Il Teatro Stabile di Catania porta in scena il romanzo di Carmelo Sardo nell'adattamento di Gaetano Savatteri. Sul supercarcere di Favonio soffia vento di tramontana. Sei detenuti dell'Istituto Penitenziario di Giarre affiancano in scena gli attori Mimmo Mignemi, David Coco, Mario Incudine, Luca Iacono e Marina La Placa
Partire da un romanzo di formazione che alla durezza di un carcere di massima sicurezza associa l'ammaliante paesaggio mediterraneo dell'isola di Favonio, in realtà Favignana, sovente sferzata dal vento del Nord. Portare sul palcoscenico le pagine del racconto, con carcerati veri che affiancano attori veri. Un progetto che testimonia una volta di più il ruolo civile che il teatro può e deve svolgere nella società.
Una scelta densa di motivazioni non solo teatrali e letterarie, quella di portare in scena il primo romanzo del giornalista agrigentino, da anni in forza al TG5 e attento osservatore della piovra mafiosa. Il suo è uno spaccato crudo e al tempo stesso tenero e profondo. La riduzione scenica è affidata a Gaetano Savatteri, giornalista e scrittore anch'egli di origine agrigentina, particolarmente attento alle tematiche sociali che affliggono la Sicilia. Il risultato è un alto esempio di teatro civile. La regia è firmata da Federico Magnano di San Lio, le scene e i costumi da Angela Gallaro, mentre le musiche sono composte dal musicista ennese Mario Incudine, tra gli esponenti più rappresentativi della nuova world music italiana.
Al centro della vicenda troviamo un ragazzo di vent'anni, mandato nel supercarcere di un'isola siciliana per svolgere i nove mesi di servizio militare come agente di custodia. Il tempo del racconto è quello cupo e fosco delle stagioni di mafia in Sicilia, evocato dai suoni di sirene, spezzoni di tg, voci sovrapposte. Per Federico l'arrivo nell'isola è già di per sé una contraddizione: da una parte il mare vasto e abbagliante, dall'altro la clausura del carcere duro con le sue regole e la sua ferocia.
(23 maggio 2014)