Dal 15 al 20 aprile, al Teatro Musco di Catania, andrà in scena Foemina Ridens di Giuseppe Fava, un omaggio al regista siciliano nel trentennale della morte.
La regia è di Giovanni Anfuso, le musiche originali di Mario Incudine, i movimenti di scena sono di Donatella Capraro. Con Guia Jelo e Miko Magistro. E' una produzione del Teatro Stabile di Catania
"Foemina ridens" è la storia dell'essere umano e del suo compagno maschio, lei creatura tragica e lui che continuamente muta questa tragedia in buffoneria, in una continua mistificazione fino all'attimo dell'identificazione finale». Così il grande Giuseppe Fava definiva il suo penultimo copione teatrale, una creazione che si allontana dalla contestualizzazione socio-politica in cui lo scrittore era solito immergere i suoi testi, e affronta invece una tematica legata alla sfera personale dell'individuo.
Nel trentennale dalla tragica scomparsa del giornalista amante delle belle lettere, carismatico fondatore e direttore della testata "I siciliani" e figura di spicco della vita culturale, il Teatro Stabile di Catania gli rende omaggio riproponendo l'acuta analisi del confronto uomo-donna che innerva appunto "Foemina ridens". Il nuovo allestimento, prodotto in esclusiva dal TSC, vedrà protagonisti Guia Jelo e Miko Magistro, due attori siciliani tra i maggiori del panorama nazionale.
Il teatro di Fava torna così a vivere in quella che ne è stata la culla, appunto lo Stabile etneo, che ha tenuto a battesimo quasi tutti i suoi lavori drammaturgici. Da "Cronaca di un uomo" a "Ultima violenza". Fava e lo Stabile: un appuntamento costante, necessario. Anche in quella sera fatale. Era il 5 gennaio del 1984 quando il giornalista, nemico giurato della mafia, venne ucciso da Cosa Nostra proprio a pochi passi dalla sala Verga, sulla via che da allora porta il suo nome. "Pippo" era venuto a prendere la nipote impegnata in una rappresentazione: giusto il tempo di scendere dall'auto e la sua vita fu stroncata dai proiettili mortali.
"Foemina ridens", scritta nel 1980, mette in scena la sensibilità del suo autore, un uomo dal carattere forte: non solo attento osservatore delle dinamiche sociali in cui gli individui si muovono, ma anche profondo conoscitore dei vicoli e degli anfratti in cui si insinuano i sentimenti più veri degli esseri umani.
(15 aprile 2014)