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Sogno di una notte di mezza sbornia

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Dall'1 al 6 aprile, al Teatro Verga di Catania, in scena la grande drammaturgia di Eduardo De Filippo, con la Compagnia di Teatro di Luca De Filippo

Dall'1 al 6 aprile, al Teatro Verga di Catania, andrà in scena Sogno di una notte di mezza sbornia di Eduardo De Filippo, liberamente tratta dalla commedia "La fortuna si diverte" di Athos Setti.

La regia è di Armando Pugliese. Con: Luca De Filippo, Carolina Rosi, Nicola Di Pinto, Massimo De Matteo e (in ordine alfabetico) Giovanni Allocca, Carmen Annibale, Gianni Cannavacciuolo, Paola Fulciniti, Giulia Pica. E' una Produzione Elledieffe - La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo.  

La grande drammaturgia di Eduardo De Filippo torna in scena al Teatro Stabile di Catania con "Sogno di una notte di mezza sbornia". Una commedia scritta nel 1936 - a cinque anni di distanza da "Natale in casa Cupiello", uno dei gioielli più preziosi della letteratura teatrale italiana - e già portatrice di quel guizzo dolente tipico dell'umanità raccontata da Eduardo che caratterizza i suoi capolavori successivi, come "Napoli milionaria" e "Filumena Marturano".

Eduardo trasse questo copione da "La fortuna si diverte", scritta da Athos Setti nel 1933, la quale fu poi rappresentata nel 1934 da Ettore Petrolini in romanesco con il titolo "La fortuna di Cecè" e da Angelo Musco in siciliano come "La Profezia di Dante", per arrivare nel '36 al Teatro Umoristico dei De Filippo col titolo e l'adattamento che conosciamo.

Protagonista è Pasquale Grifone, il quale riceve in sogno la visita di Dante Alighieri. Il poeta suggerisce all'uomo, annebbiato dai fumi dell'alcol, quattro numeri da giocare al lotto, ma sottolineando che essi rappresentano anche la data della sua imminente morte. I numeri predetti da Dante vengono estratti e Pasquale vince una somma considerevole, ma la felicità è offuscata dal dubbio che il poeta avesse ragione anche sulla data della sua dipartita. Il giorno annunciato arriva e la famiglia si veste a lutto: tutti sono convinti che Pasquale stia per morire, anche perché l'uomo sostiene di sentirsi molto male. Si attende soltanto l'ora stabilita, le tredici, e al suo scoccare Pasquale, preso dal terrore, sviene ed è considerato morto. A questo punto entra in scena il dottore, il quale si rende immediatamente conto che Pasquale è vivo e in ottima salute. Preso dall'euforia per aver scampato il pericolo, invita il medico a pranzo per festeggiare ma questi rifiuta perché ha già un impegno fissato proprio per le tredici. Pasquale e la sua famiglia cercano di convincerlo sostenendo che ormai sia tardi per recarsi all'appuntamento, ma il dottore continua a ripetere che alle tredici mancano ancora cinque minuti.

(01 aprile 2014)

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