Al via mercoledì 12 febbraio alle 17:30 la nuova edizione di “Doppia scena”, il ciclo di incontri che il Teatro Stabile di Catania organizza per promuovere gli spettacoli in cartellone, e stimolare al contempo l’approfondimento dei testi e delle realizzazioni sceniche.
A inaugurare la fitta serie di contributi saranno Alessandra Mortelliti e Michele Riondino, protagonisti dello spettacolo “La vertigine del drago”, di cui non sono soltanto gli intensi interpreti. La pièce è infatti firmata dalla stessa Mortelliti, alla sua seconda opera teatrale, mentre Riondino - noto al vasto pubblico televisivo come “Il giovane Montalbano” - sigla qui la sua prima regia teatrale.
L’allestimento ha riportato nelle varie tappe italiane unanimi consensi e viene ora ospitato dallo Stabile etneo, che lo programma alla sala Musco fino al 16 febbraio. Alessandra e Michele, l entrambi giovani e impegnati sul piano civile, hanno scelto di affiancare i loro profili diversi ad una scrittura pregna di difficoltà, ma al contempo di forza, tipica di chi fa parte di una “minoranza”, ha una disabilità, vive il disagio di una differenza culturale.
Sono queste le tematiche che caratterizzanopure "La Vertigine del Drago”, la cui azione si svolge durante un agguato ad un campo rom ad opera di un gruppo di neonazisti. Francesco - naziskin alle prime armi - rimane gravemente ferito e per riuscire a mettersi in salvo prende in ostaggio Mariana, zingara zoppa ed epilettica. I due sono costretti ad una convivenza forzata in un angusto e squallido garage. Si apre così una finestra su un doppio livello di lettura: l’attualità di una criminalità tipica del nostro tempo che fa da contrappunto ad una società sempre più “meticcia”; l’incontro di due personalità per certi versi agli antipodi, ma vicini nelle criticità delle loro persone, estremamente sole, arrabbiate, tradite dalla vita.
Alessandra Mortelliti, diplomata all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, lavora in teatro con registi quali Mario Ferrero, Lorenzo Salveti, Giovanni Greco, Piero Maccarinelli, in televisione con Gianluca Maria Tavarelli (“Il giovane Montalbano”), nel cinema con Rocco Mortelliti (“La Scomparsa di Patò”, Festival di Roma 2010) e Andrea Costantino (“Sposerò Nichi Vendola”, Festival di Venezia 2010). Nel 2010 scrive “Famosa”, che racconta il disagio sociale di un giovanissimo transessuale: nello stesso anno il monologo si classifica terzo al concorso letterario “Per Voce Sola” e nel 2011, da lei stessa interpretato, è rappresentato con successo a Roma e in una ventina di città italiane. Il suo nuovo lavoro “La Vertigine del Drago” è stato in programma nel 2012 al Festival dei due mondi di Spoleto.
Anche Michele Riondino si diploma presso la “Silvio d'Amico” e si forma altresì attraverso numerosi seminari e laboratori: In teatro ha realizzato importanti collaborazioni con Emma Dante (Cani di bancata), Marco Bellocchio (“Macbeth”) e Marco Baliani (“La peste”). Al cinema ha lavorato, fra gli altri, con Marco Risi e Mario Martone. Ed è lui il recente protagonista di “Acciaio”, il film tratto dal romanzo di Silvia Avallone sul caso Ilva.
(12 febbraio 2014)