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Chi ha paura delle badanti?

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Fino al 19 gennaio (ore 21), al Teatro Coppola di Catania, in scena la Compagnia Sutta Scupa

Fino al 19 gennaio (ore 21), al Teatro Coppola di Catania, andrà in scena la Compagnia Sutta Scupa con lo spettacolo teatrale Chi ha paura delle badanti? 

Lo spettacolo è in collaborazione con Studio 427. Il testo e la regia sono di Giuseppe Massa. Con: Emiliano Brioschi, Simona Malato e Cristiano Nocera. 

Un dramma sulla schiavitù moderna. In Italia la stragrande maggioranza delle migranti rumene trova occupazione come badante presso le abitazioni di anziane bisognose di cure o nelle case di giovani donne afflitte da handicap. Per i rumeni di sesso maschile trovare lavoro risulta invece assai più complicato. Questa semplice analisi occupazionale compiuta sulla comunità col maggior numero di presenze in Italia, mi ha rimandato con sorpresa alle Serve di Jean Genet, e in particolare al suo gioco delle apparenze portato alle estreme conseguenze. Nello spettacolo dunque, Emil e George fingono di essere due donne riuscendo ad accaparrarsi i due posti di badante di cui Olga, una giovane paraplegica ha bisogno. Qui si genera un prima finzione teatrale, in verità preceduta da altre finzioni: i migranti rumeni sono interpretati da due attori italiani; Olga da una “sanissima” attrice. Questa scelta mi ha permesso di affrontare la materia da un punto di vista più prettamente politico, rifuggendo a priori tutto ciò che sarebbe potuto scadere in un smielato buonismo. Olga controlla, spia, ruba frammenti di vita a Emil e George. L’erotica morbosità con la quale osserva i due migranti potrebbe essere la risposta al perché faccia finta di non accorgersi che in realtà di fronte a lei si trovano due uomini che, a loro volta, fingono di essere due donne. A questo punto la domanda che ci siamo posti è stata la seguente: quali conseguenze provoca nell’animo umano vivere in un costante clima di umiliazione? Ne è uscita fuori quasi una commedia degli equivoci, che attraverso il lato grottesco della realtà, prova a rendere manifesta la tragedia di tutti i popoli migranti. (G. Massa)

L'ingresso è libero con sottoscrizione volontaria.

(16 gennaio 2014)

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