Sabato 30 novembre alle 21, al Teatro Coppola di Catania, andrà in scena Rivoluzionari Cercasi di Federica Bisegna, con il gruppo junior della Compagnia G.o.D.o.T. La regia è di Vittorio Bonaccorso.
La partitura di questo spettacolo si ispira ad una delle più originali, e quanto mai geniali, opere di Augusto Boal (regista e drammaturgo brasiliano), e cioè "Evviva la rivoluzione". Un testo conosciuto ed interpretato più di 20 anni fa. Federica Bisegna lo ha voluto totalmente riscrivere aggiungendo nuove scene e nuovi personaggi e riportandolo ai giorni nostri. Lo abbiamo poi affidato al gruppo Junior dei nostri corsi di teatro. In verità non si tratta di un testo per ragazzi, ma con loro assume una forza maggiore, una causticità che solo la freschezza della loro età può restituire, così come avviene in un disegno animato o in una fiaba, dove anche gli argomenti più scabrosi possono essere raccontati con leggerezza. Ci sembrava difficile che dei bambini potessero capirlo fino in fondo e invece ci siamo dovuti ricredere. Non solo sono entrati nel meccanismo di battute che possono avere più interpretazioni e sottotesti ma, essendo fuori dai malati meccanismi mentali degli adulti, hanno guardato alla trama con un sano distacco, donando allo spettacolo il candore dei clown. Il testo è talmente attuale che sembra scritto oggi, in questi giorni tumultuosi della politica italiana. Gli schemi, i compromessi, l'arrivismo e la vacuità delle promesse sono quelli di sempre. Una politica malata e stanca, che si attorciglia intorno a se stessa, come un serpente velenoso, e alla quale neanche i movimenti di protesta più intransigenti sanno dare una svolta vera. I poveri restano poveri, i ricchi fanno di tutto per rimanere tali e i politici intrecciano le loro perverse alleanze. Che fare? Una rivoluzione è quello che ci vuole! Ma se alla fine anche i rivoluzionari si lasciano irretire dalla brama di potere e passano dall'altra parte della barricata? Qual è la soluzione? Il testo non può dare una risposta ma, usando l'ironia come grimaldello per scardinare ogni tipo di logica, ci restituisce un ritratto nitido e sconfortante della società in cui viviamo; che è la stessa dei nostri padri e dei nostri nonni; la storia si ripete, cambiano i mezzi ma i meccanismi rimangono gli stessi. Nessuno sfugge al fascino del denaro e anche i più idealisti cadono nella trappola: l'agnello diventa lupo e la trasformazione è definitiva, non esiste antidoto. (Vittorio Bonaccorso)
Tutti gli spettacoli servono a finanziare la ricostruzione del Teatro. Ingresso libero con sottoscrizione volontaria
Info: info@teatrocoppola.it
(30 novembre 2013)