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Test genetici e diritto. Confronti bioetici

Venerdì 15 novembre alle 10:30, nell'aula magna del Palazzo centrale, convegno organizzato dal centro di ricerca Bios&Law

Venerdì 15 novembre alle 10:30, nell'aula magna del Palazzo centrale, si svolge il convegno Test genetici e diritto. Confronti bioetici organizzato dal centro di ricerca Bios&Law. La giornata di studio si propone di analizzare le problematiche concernenti la realizzazione dei test genetici in rapporto al consequenziale trattamento anche in relazione alle ipotizzabili forme di responsabilità e alle connesse tutele assicurative, in un complessivo quadro di tutela della persona umana.

Al riguardo, infatti, la tematica dei test genetici interessa anzitutto il mondo della scienza in relazione alla avvertita consapevolezza dell’importanza della ricerca in tale direzione, atteso che per test genetico può intendersi l’analisi di specifici geni, del loro prodotto o della loro funzione, finalizzata a individuare o escludere mutazioni associate a patologie genetiche. Sotto questo profilo l’importanza dei test genetici a beneficio della salute dell’uomo è da ultimo evidenziata dalla stessa Convenzione di Oviedo sui diritti umani e la biomedicina del 1997.

Particolarmente delicato è il profilo, solo per fare un esempio (peraltro trasversale alle tematiche etiche, mediche e giuridiche), relativo alla diagnosi genetica preimpianto, questione che è stata (ed è tuttora) al centro di un significativo dibattito in relazione al rapporto tra le previsioni contenute nella legge 19 febbraio 2004, n. 40, in tema di tecniche di procreazione medicalmente assistita, e le recentissime pronunce (al di là delle decisioni dei giudici di merito italiani) della Corte Europea dei diritti dell’uomo (CEDU) che, dopo una prima decisione del 28 agosto 2012 in cui si evidenziava il contrasto tra la disciplina di cui alla legge n. 40/2004 e la normativa italiana contenuta nella legge 22 maggio 1978, n. 194, in tema di interruzione volontaria della gravidanza, accogliendo il ricorso della coppia italiana ricorrente che si era visto negare il ricorso alla diagnosi genetica preimpianto, ha da ultimo (12 febbraio 2013) respinto il ricorso del Governo italiano contro la precedente pronuncia ritenendolo inammissibile, aprendo, di fatto, alla possibilità della diagnosi genetica preimpianto.

Ovviamente, anche in relazione ai possibili sviluppi futuri, si pongono problemi di carattere etico, professionale, deontologico la cui disamina forma oggetto della giornata di studio attraverso la partecipazione di esperti dei diversi àmbiti di riferibilità delle problematiche ora evidenziate.

(15 novembre 2013)

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