Dal 23 al 25 ottobre, al Teatro Coppola di Catania, andrà in scena Uno come a Peppino sulu in sicilia putia nasciri.
La regia, il testo, e l'interpretazione sono di Gaspare Balsamo, i suoni e la musica di Marco Sciré. "Uno come a Peppino" è un turbinio di voci e suoni incastellati l'uno dopo l'altro senza trama e senza una storia consecutiva. Voci evocate e suoni fantastici volano, suonano e nuotano nelle reti infinite dello sguardo della mente. Ma questo sdoppiarsi in una moltitudine di personaggi non è semplicemente un vezzo da istrione-puparo. Infatti, invece di parlare di personaggi, bisognerebbe parlare di una proliferazione di identità e proprietà, di una frammentazione dell'io in tanti e virtuali infiniti possibili.
Lo spettacolo, sempre in forma di studio, non è un biopic, né una rappresentazione agiografica di Peppino Impastato, né tantomeno una storia-inchiesta sulla mafia in Sicilia. È, invece, anche un'indagine sul tema della sicilianità, che ha alla sua base ciò che la Sicilia è nella sua realtà oggettiva e plurale e non in ciò che viene rappresentato di essa. Quella Sicilia proprietaria della sua contestazione e della sua rivolta politica e culturale e che nella molteplicità e nella diversità, nell'identità e soggettività era presente nella cultura e nell'arte anche di Peppino Impastato.
(23 ottobre 2013)