Mercoledì 18 e giovedì 19 settembre, al Castello Ursino di Catania, andrà in scena il monologo Turi Marionetta, scritto, diretto ed interpretato da Savi Manna, all'interno della rassegna "Percorsi d'autunno".
Turi Marionetta rappresenta l’esordio di un giovane autore e regista che sceglie di mettere in scena il frutto del proprio lavoro di ricerca sull’universalità e l’evoluzione della marionettistica. In un solo atto si ripercorre la storia del teatro di figura partendo dalle maschere di data preistorica fino all’Opera dei Pupi, vero caposaldo della tradizione teatrale siciliana. Qui la narrazione raggiunge il suo apice fondendo lo stile del teatro delle Ombre con la tecnica del “Cuntu”.
II testo, alternando l'italiano accademico al siciliano, rende lode alla molteplicità dei registri linguistici del nostro dialetto, usato come mezzo di rimembranza da un anziano catanese o come stile specifico “recuperato” dell’Opera dei Pupi. Il lavoro esprime tutta la forza della passione per un linguaggio artistico popolare, molto vicino al teatro di strada e connotato da una capillarità tanto importante, nel secondo dopoguerra, da assumere le caratteristiche di un teatro rionale. Savì Manna riesce a fondere insieme tradizione orale, di cui si perde rapidamente memoria, con una attenta raccolta di dati e informazioni provenienti dalla più accurata ricerca umanistica, riuscendo a far emergere un grido d’allarme verso le forme di comunicazione attuali che relegano i soggetti all’interno delle proprie case e appiattiscono le molteplicità delle forme linguistiche.
La scena mette a fuoco tutta l’energia e la forza che il racconto di un anziano suscita in chi ascolta, con la sua capacità di andare a ritroso in un tempo sconosciuto ricco di visioni e di imprese. Come un bambino davanti al camino che brama i racconti del nonno, lo spettatore viene letteralmente immerso in un’atmosfera concentrata e divertita di ascolto, immergendosi in un passato fatto di imprese eroiche, di "ammazzatine" e conquiste con un unico denominatore che è quello dell’intrattenimento e della comunicazione fatto dalle persone per le persone.
Nel testo alcuni momenti di autentico divertimento riportano di getto alla vita quotidiana, coinvolgendo il pubblico e stimolando una riflessione sul rapporto tra realtà e messa in scena. L’uso sperimentale delle luci che si alternano calde o fredde insiste su questo repentino passaggio da un passato ormai esistente solo nella memoria di pochi ad un presente identico per tutti. E' una produzione Zo, centro culture contemporanee.
(18 settembre 2013)