Giovedì 12 settembre alle 21, al Cortile Platamone, si terrà Memorial Day Mariella Lo Giudice, la serata promossa dal Teatro Stabile e dal Comune di Catania
In programma vi saranno “La città di plastica” di Resta e Zarzana: spettacolo offerto dalla "Compagnia della Luna", direttore artistico Nicola Piovani. E ancora la coreografia “Molecole di emozioni” di Silvana Lo Giudice. Interverranno Franco Battiato e Lucia Sardo.
Come ogni anno, fioriscono le sinergie per rendere omaggio nel giorno onomastico a Mariella Lo Giudice nella Corte di Palazzo Platamone a lei dedicata. Il ricordo dell’attrice catanese, scomparsa nel 2011, è infatti vivo nel pubblico che tanto l’ha amata in tanti anni di carriera, svoltasi soprattutto nell’ambito delle stagioni del Teatro Stabile di Catania, in cui il talento dell’artista si è rivelato e cresciuto affermandosi in ambito nazionale.
L’edizione 2013 del “Memorial Day Mariella Lo Giudice", avrà come tema conduttore la tutela della condizione femminile contro ogni forma di sopraffazione. E il ricavato della serata sarà devoluto all'associazione Thamaia Centro antiviolenza.
Ricco di interventi e presenze, come quelle di Franco Battiato e Lucia Sardo, l’articolato programma sarà aperto dalla coreografia Molecole di emozioni, creata da Silvana Lo Giudice, sorella di Mariella, su musiche di Aubry; una produzione Compagnia Città Teatro Danza che vedrà in scena dieci danzatrici.
Seguirà lo spettacolo La città di plastica - nel giardino dei sogni di Silvia Resta e Francesco Zarzana, importante esempio di giornalismo d’inchiesta, che indaga significativamente sulle vicende vere di tre donne private del godimento dei diritti umani. Ne è interprete Claudia Campagnola; la regia è firmata da Norma Martelli.
Il testo narra di tre donne contemporanee. Neda, Hanifa e Rose. Tre voci dalle cronache dei nostri tempi. Dall’Iran, la voce di Neda Salehi Agha Soltan, la studentessa uccisa a Teheran durante le proteste divampate dopo le elezioni presidenziali di Ahmadinejad del 2009 e barbaramente represse dal regime.
Grazie alla diffusione di un video amatoriale che ne ha documentata la morte, il suo nome è velocemente diventato un grido di protesta in tutto il mondo, scandito dagli oppositori al regime. In persiano Neda significa "messaggio divino", "chiamata", "voce". Il suo nome è la "voce dell'Iran", e il suo volto, un simbolo di tutti i manifestanti per la democrazia.
Dall'Afghanistan, la storia di Hanifa. Volti sofferenti e sguardi di paura, sono quelli della schiavitù in cui sono ridotte, poco più che bambine, le donne afgane vendute dai loro padri a mariti troppo vecchi, troppo violenti. E’ lo strazio di migliaia di giovanissime ragazze che per sfuggire ai matrimoni combinati, scelgono di darsi fuoco. Si cospargono di benzina e si bruciano. Alcune muoiono, altre finiscono ustionate a vita. È la loro dannata strada per la libertà.
(12 settembre 2013)