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Visibile e invisibile: percepire la città tra descrizioni e omissioni

Da giovedì 12 a sabato 14 settembre il Monastero dei Benedettini di Catania ospita il VI congresso dell'Associazione italiana di Storia Urbana

Da giovedì 12 a sabato 14 settembre il Monastero dei Benedettini di Catania ospita il VI congresso dell'Associazione italiana di Storia Urbana dal titolo Visibile e invisibile: percepire la città tra descrizioni e omissioni

Al meeting dell'Aisu parteciperanno oltre 500 relatori provenienti da sette Paesi stranieri (Spagna, Portogallo, Francia, Cina, Australia, Grecia, Gran Bretagna) che si confronteranno nel corso di nove sessioni parallele (68 quelle complessive). Il congresso - come spiega Guido Zucconi, presidente Aisu - offrirà un’occasione per riflettere sulla complessità e l’ambiguità degli strumenti chiamati a descrivere la città e la sua storia. Attraverso coppie di opposti è possibile contrapporre una città visibile e una città invisibile, una ufficiale e una non-ufficiale, una pubblica e una privata, una visione oggettiva e una soggettiva, una sistematica e una impressionistica, una falsa e una vero-simile. Infine è possibile riferirsi ad una lettura che si struttura per “album” e un’altra che si fonda su singoli frammenti.

Al centro dell’attenzione vi sono le tante modalità con cui la città, nel corso dei secoli, è stata descritta, raccontata, ritratta, quantificata con parole, numeri e immagini. A partire dall’antichità e dal Medioevo, le tecniche di descrizione e di rappresentazione offrono la possibilità di avviare un confronto tra città e contesti diversi, alla ricerca di differenti modi di percepire la compagine urbana in tutta la sua complessità.

Questo non sarà che il punto di partenza, rispetto ai limiti oggettivi e soggettivi che il processo analitico porta con sé: da un lato vi è infatti tutto quanto è stato nel tempo omesso, occultato, ignorato soprattutto entro il perimetro di una città volutamente occultata (nella vita privata e sociale dietro le mura di ghetti, carceri, ospedali, case di tolleranza, conventi, case). Dall’altro vi è una città che sta sotto la superficie dell’evidenza fisica: la città degli scavi, delle infrastrutture sotterranee, dei sotto-servizi, degli edifici ipogei o sommersi. Oltre la consistenza fisica vi è poi una città immateriale costituita da reti, network e altre relazioni che vanno al di là delle “carte” e dei documenti ufficiali.

Al di fuori delle descrizioni e delle rappresentazioni, vi è dunque una città taciuta e marginale la quale non è menzionata nei documenti, né è evidenziata; una realtà, in parte sommersa, che sfugge ai rilievi e che in parte corrisponde a tutto quanto è stato occultato nel corso del tempo. In questo caso entrano in gioco altri tipi di tecniche e di strategie, legate alla omissione di informazioni, alla mistificazione e alla propaganda. Vi sono infine da portare alla luce realtà diverse: le molteplici presenze residuali nella città, le condizioni di degrado, di sofferenza, ma anche le situazioni operose, non registrate ma non meno reali.

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(12 settembre 2013)


Visibile e invisibile

  • Visibile e invisibile: percepire la città tra descrizioni e omissioni: Da giovedì 12 a sabato 14 settembre il Monastero dei Benedettini di Catania ospita il VI congresso dell'Associazione italiana di Storia Urbana (12 settembre 2013)
  • Un dialogo lungo un quarto di secolo: omaggio a Giancarlo De Carlo : Da giovedì 12 a sabato 14 settembre, le Cucine del Monastero ospitano la mostra allestita in occasione del convegno dell'Associazione Italiana di Storia Urbana (12 settembre 2013)
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