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Sicilia 1943. Stragi alleate e tedesche nell'isola

Venerdì 12 luglio alle 17, nell'aula magna del dipartimento di Scienze politiche e sociali, giornata di studi su ricerca storica e procedimenti giudiziari

La locandina

Venerdì 12 luglio alle 17, nell'aula magna del dipartimento di Scienze politiche e sociali, si svolge l'incontro sul tema Sicilia 1943. Stragi alleate e tedesche nell'isola. Ricerca storica e procedimenti giudiziari, organizzato nell'ambito del corso di laurea in Storia e Cultura dei Paesi mediterranei.

A discutere del tema - dopo i saluti del rettore dell'Università di Catania Giacomo Pignataro e del direttore del dipartimento Scienze politiche e sociali Giuseppe Vecchio - saranno il sottosegretario al Ministero di Grazia e Giustizia Giuseppe Berretta e il prof. Rosario Mangiameli, ordinario di Storia Contemporanea. I lavori saranno presieduti dallo storico Giuseppe Barone.

Il seminario intende indagare su un aspetto cruciale della occupazione/liberazione della Sicilia nel 1943, quello relativo alle stragi compiute dagli eserciti statunitense e tedesco nel corso della battaglia. Per quanto riguarda le stragi americane si tratta di un aspetto emerso pochi anni fa anche grazie al lavoro di ricerca compiuto nella Facoltà di Scienze Politiche etnea; le stragi tedesche sono note dalla fine della guerra. La lettura comparata di questi avvenimenti consente di rileggere sotto una nuova luce le diverse fasi di un momento cruciale della Seconda guerra mondiale e del coinvolgimento del nostro Paese in essa; mette in evidenza il ruolo dei civili, falsifica certi paradigmi eroici che ancora oggi vengono riproposti acriticamente.

La partecipazione del sottosegretario al Ministero di Grazia Giustizia assicura un'interlocuzione importante alla ricerca. Per lungo tempo la realtà delle stragi americane è rimasta sconosciuta; solo da pochi anni la giustizia italiana ha potuto avviare procedimenti in merito ad esse. Allo stesso modo, anche se la memoria locale tramandava la realtà delle stragi tedesche, una congiura del silenzio (il cosiddetto armadio delle vergogne) ha impedito che fossero conosciute in tutta la loro efferatezza. La presenza di un esponente dell’esecutivo assume un valore simbolico e pratico di trasparenza e pubblicità della documentazione in possesso delle istituzioni, un impegno a perseguire lo stragismo in qualsiasi tempo e in qualsiasi forma esso si presenti.

Alla giornata partecipano inoltre mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, in ricordo dell’uccisione del frate Arcangelo dell’Eremo di Valverde, e i sindaci dei Comuni di Castiglione di Sicilia, Mascalucia, Nicolosi, Paternò, Pedara, Randazzo e Valverde la cui popolazione fu colpita da bombardamenti e dalle stragi.

(12 luglio 2013)

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