Venerdì 21 marzo alle 16, al Palazzotto Biscari alla Collegiata (via Etnea 29, Catania), si svolge la Prima Adunanza pubblica 2025 dell'Accademia Gioenia di Catania.
Intervengono Matteo Guidotti (CNR Commissione italiana per IUPAC), con la relazione “La Tavola Periodica in Italiano: metalli, non metalli, terre rare e altre storie”; Giuseppe Musumarra, che parlerà di “Impatto della rivoluzione digitale sulle pubblicazioni scientifiche: riviste “open access” e valutazione della ricerca”; Francesco Leone, con una dissertazione su “La misura dei campi magnetici nell’Universo”.
Era davvero necessario tradurre ufficialmente la tavola periodica degli elementi chimici? Certo, perché fino ad ora, per ben 13 elementi, non c’era una versione univoca e omogenea dei nomi italiani nei dizionari e nei libri di testo. Per questo la Commissione italiana del CNR presso IUPAC, l’Unione Internazionale per la Chimica Pura e Applicata, ha promosso e coordinato il lavoro di traduzione dell’ultima versione della Tavola Periodica degli Elementi IUPAC, originariamente solo in lingua inglese, con aiuto di un gruppo di esperti provenienti da enti di riferimento per la Chimica in lingua italiana, in Italia, Svizzera e San Marino.
La conferenza, presentata per la prima volta in Sicilia, porterà a conoscere nomi, storie e proprietà di elementi chimici, che sono spesso presenti di nascosto negli oggetti e nei dispositivi della vita quotidiana, ma poco conosciuti al di fuori della cerchia degli “addetti ai lavori” e che ora stanno attirando sempre più attenzione, anche a causa della complessa situazione geopolitica internazionale.
Per oltre tre secoli la comunicazione scientifica è stata gestita dalle società scientifiche non solo per la selezione degli articoli, ma anche per la stampa e la distribuzione delle riviste. Alla metà del secolo scorso hanno fatto il loro ingresso in questo campo gli editori di riviste scientifiche ed il loro ruolo si è sempre più affermato negli anni.
Successivamente l’avvento della rivoluzione digitale ha avuto un enorme impatto sia nel mondo della comunicazione scientifica che in quello della valutazione della ricerca.
Alla fine del secolo scorso si pensò di utilizzare per la valutazione della ricerca di Università e di altre istituzioni scientifiche un approccio quantitativo alternativo basato sui parametri bibliometrici, che presentava anche il vantaggio di apparire più “oggettivo” in quanto eliminava il bias insito in ogni giudizio personale.
Le nuove norme hanno prodotto un drastico cambiamento della politica dei dipartimenti e dei centri di ricerca che, per adeguarsi ai nuovi criteri di valutazione, tendono a pubblicare pochi avori, anche a molti nomi, su riviste di interesse generale con indice di impatto (IF) molto alto.
Gli effetti della valutazione bibliometrica sulla politica degli enti di ricerca sono in contrasto con l’interesse dei giovani ricercatori che vengono valutati positivamente sulla base di un alto numero di pubblicazioni e di citazioni.
I campi magnetici rivestono un ruolo cruciale in astrofisica, influenzando una vasta gamma di fenomeni e processi fisici. Durante la formazione delle stelle, ad esempio, i campi magnetici influenzano la dinamica del collasso e possono controllare la turbolenza delle nubi molecolari, determinando così le condizioni per l’origine dei sistemi planetari.
Inoltre, i campi magnetici sono determinanti nell'evoluzione stellare e sono responsabili di diverse manifestazioni dell'attività solare, come le macchie solari e le espulsioni di massa coronale, che hanno effetti significativi sulle tecnologie più avanzate e spaziali.
Su scala galattica e intergalattica, i campi magnetici influenzano la formazione delle galassie e la loro dinamica, contribuendo alla stabilità dei dischi galattici e alla creazione di grandi strutture cosmiche.
A differenza di quanto accade per altre grandezze, nonostante la loro importanza per la comprensione dell’Universo, le metodologie per la misura dei campi magnetici non sono ancora sufficientemente sviluppate.
Questa condizione rende impossibile includere informazioni fondamentali nei modelli che costituiscono la base dell’astrofisica, e le attuali lacune di questi modelli vengono spesso attribuite proprio alla possibile presenza di campi magnetici, dando origine ad infinite speculazioni.
(21 marzo 2025)