Venerdì 5 maggio alle 17, nella saletta del Museo di Zoologia e Casa delle Farfalle (via Androne 81), si svolge l'incontro "I molari del mastodonte. Georges Cuvier e le estinzioni di massa", relatore Giovanni Altadonna, dottore magistrale in Scienze filosofiche (Università di Catania).
L'incontro, coordinato da Fabio M. Viglianisi (responsabile attività didattiche ed educative del Muzoo), rientra nel ciclo "Un tè al museo di Zoologia - Pomeriggi di racconti e di divulgazione scientifica e ambientale al Museo di Zoologia e Casa delle Farfalle", che vede il contributo di studiosi o esperti di varie discipline che affrontano temi scientifici o ambientali attraverso le loro osservazioni ed esperienze.
Fin dall’Antichità greca e romana, i resti di animali vissuti in epoche lontane hanno suscitato la curiosità e la fantasia dell’uomo, essendo variamente interpretati come ossa di giganti, di esseri mostruosi o di uomini antidiluviani. Per secoli nessuno ha mai sospettato che le specie viventi potessero scomparire: ciò avrebbe contraddetto l’assunto condiviso dell’ordine perfetto della catena degli esseri.
L’idea di estinzione, che ci appare così ovvia oggi, mentre è in corso la cosiddetta “sesta estinzione” di massa, è, invero, relativamente recente. Essa ha trovato una fondazione scientifica poco più di due secoli fa, per opera del naturalista francese Georges Cuvier.
Fra Settecento e Ottocento, in un’avventura scientifica e umana che coinvolse le due sponde dell’Atlantico, le ossa di mastodonti e mammut offrirono l’indizio per una nuova visione della vita sulla Terra: un pianeta fragile, ripetutamente sconvolto da eventi distruttivi che hanno impresso mutamenti importanti nelle popolazioni di specie viventi: è il racconto di Cuvier, ma è anche il racconto dell’Antropocene.
Giovanni Altadonna è filosofo e naturalista. I suoi interessi di ricerca riguardano la filosofia della scienza, l’epistemologia e la storia della biologia, con particolare attenzione al neodarwinismo e alla storia della teoria dell’evoluzione. ù
Unisce agli studi umanistici, che prosegue da ricercatore indipendente, l’attività di naturalista non professionista. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni sia nell’ambito delle scienze umanistiche che in quello delle scienze naturali.
(05 maggio 2023)