Venerdì 8 alle 16, al Coro di notte del Monastero dei Benedettini, e sabato 9 novembre alle 9, nell’aula magna di Palazzo Ingrassia, si terranno le giornate di studio in onore del prof. Edoardo Tortorici, ordinario di Topografia antica al Dipartimento di Scienze umanistiche, che lo scorso 1° novembre si è congedato dall’insegnamento universitario.
Il titolo delle giornate è “La città nel Mediterraneo antico”. L’incontro sarà introdotto dal rettore Francesco Priolo, dal direttore del Disum Marina Paino e dal presidente della Consulta di Topografia antica Paolo Liverani.
A celebrare Tortorici - dopo le relazioni iniziali dei docenti dell’Ateneo catanese Enrico Felici e Nicola Laneri - saranno studiosi italiani di calibro internazionale come Paolo Carafa (che tratterà di Roma), Lorenzo Nigro (che parlerà di Mozia), il prof. Liverani (che tratterà della città etrusca), Stefania Gigli Quilici (la città in ambito cipriota) e Giovanni Uggeri (Camarina nel ragusano).
Nato a Roma nel 1949, il prof. Tortorici ha iniziato la sua carriera universitaria negli Anni 70, come titolare di borsa di studio dell'Università di Roma "La Sapienza" (cattedra di Topografia di Roma e dell'Italia antica) e di borsa di studio del Cnr. Nel 1980 è stato ispettore archeologo alla Soprintendenza archeologica per il Lazio. In quell’anno diventa ricercatore all’Istituto di Topografia antica dell'Università di Roma "La Sapienza", dove lavora fino al 1992, quando si trasferisce a Catania.
All’Università di Catania è stato prima associato all'Istituto di Archeologia (dal 1992 al 2000) dove ha insegnato Topografia antica, per divenire - nel 2003 - ordinario nella facoltà di Lettere e Filosofia, oggi Dipartimento di Scienze umanistiche. Dal 2000 al 2006, è stato direttore del Dipartimento di Studi archeologici, filologici e storici, dal 2002 è anche docente di Topografia antica nella Scuola archeologica italiana di Atene. Da quest’anno è responsabile scientifico dell’istituendo museo di Acicastello e del progetto di ricognizione del territorio ibleo per l’aggiornamento della carta archeologica del territorio.
Ha diretto numerose campagne di scavo in Italia e ha all'attivo diverse pubblicazioni. Ha anche collaborato con la Sovrintendenza archeologica del mare. È stato membro del comitato scientifico del Cutgana e direttore del Museo archeologico dell’Ateneo catanese. I suoi ambiti di ricerca riguardano la topografia di Roma e dell’Italia antica; le tecniche dello scavo; la ceramica romana; l’archeologia subacquea; l’archeologia urbana e il territorio. Ha condotto diversi progetti di ricognizione archeologica (Albano Laziale, Ardea, Piana di Catania, Altopiano Ibleo), scavi e ricerche di archeologia subacquea (Grado, Catania, Gela), oltre a studi e ricerche sulla topografia e sui monumenti di Roma antica (Campo Marzio, Foro Romano, Fori Imperiali).
È stato direttore di numerosi scavi in Italia (Osteria dell’Osa, Castel di Decima, Lavinium, Ardea, Corfinium, Montalto di Castro, Aricia, Velletri, Roma-Foro romano, Roma-Foro di Nerva). Attualmente conduce ricerche topografiche e indagini subacquee lungo la fascia costiera di Catania, ricerche topografiche per la redazione di una carta archeologica della piana di Catania, ricerche topografiche per la redazione di una carta archeologica dell’altopiano ibleo e ricerche sulla topografia di Catania antica. Dirige, inoltre, gli scavi subacquei di un relitto di età repubblicana nel mare di Grado (GO) e del relitto arcaico di Gela. Ha all’attivo 102 pubblicazioni e diverse monografie.
(08 novembre 2019)