Venerdì 3 maggio alle 9, nell'Auditorium del Monastero dei Benedettini, si terrà l'incontro "Cultura dell'oralità e scrittura" al quale partecipano lo scrittore Gabriel Okoundji e la sua traduttrice, la prof.ssa Elisa Bricco dell'Università di Genova.
L'incontro - organizzato dal Centro di ricerca interuniversitario Polyphonie - è a cura della prof.ssa Cettina Rizzo, membro del Comitato scientifico del Centro.
Dopo i saluti istituzionali della direttrice del Dipartimento di Scienze umanistiche Marina Paino e della direttrice del Centro Beate Baumann, Elisa Bricco dialoga con Gabriel Okoundji sul volume "L’anima ferita di un elefante nero", una raccolta di versi nei quali si fondono la cultura e le tradizioni delle origini, l'Africa, in un affascinante gioco di rimandi e dissonanze con quelle della lingua e del Paese d'adozione, la Francia; coordinano Alessandra Costa e Cettina Rizzo.
Gabriel Mwènè Okoundji, nato nel Congo-Brazzaville, è una delle figure di spicco della nuova generazione di poeti africani. Ha pubblicato molti lavori tra cui: "Au matin de la parole" (Fédérop), "Prière aux Ancêtres" (Fédérop), "Prix Poésyvelynes" 2008; "Souffle de l’horizon Tégué" (poèmes audio), Premio «Coup de Coeur 2008» dell’Académie Charles Cross; "Vent fou me frappe" (Fédérop); "L’Ame blessée d’un éléphant noir" (William Blake & Co.). Collabora a diverse riviste e partecipa a sperimentazioni artistiche con attori, pittori, musicisti. Alcuni suoi libri sono stati tradotti in inglese, finnico, occitano, basco. Parallelamente alla sua ricerca poetica, è psicologo clinico titolare in un ospedale di Bordeaux e ha una cattedra all’Università Michel de Montaigne.
(03 maggio 2019)