Sabato 13 aprile le tradizionali visite serali al Monastero dei Benedettini curate da Officine Culturali si trasformano in un percorso nel contemporaneo con l'iniziativa “ Una passeggiata con Giancarlo De Carlo”, in cui allo sfarzo dei benedettini si lascia spazio alle forme dell’architettura, osservando il gigantesco edificio monastico da un punto di vista inedito, attraverso la lente del suo restauro.
Nel 2019 si celebra infatti il centenario della nascita dell'architetto Giancarlo De Carlo (12 dicembre 1919), noto a Catania soprattutto per essere stato l’ultimo architetto del Monastero dei Benedettini, dove ha lavorato intensamente negli ultimi trent’anni del XX secolo.
Durante il tour si percorreranno le tappe essenziali che hanno reso nel 2008 il progetto di recupero del Monastero dei Benedettini “opera d’importante interesse artistico” (Regione Siciliana) consacrando l’edificio nel novero delle architetture contemporanee italiane.
Le visite guidate serali “Una passeggiata con Giancarlo De Carlo” sono previste dalle 20 alle 22 (un tour guidato ogni mezz’ora). Per partecipare è necessaria la prenotazione ai numeri 095/7102767 o 334/9242464, tutti i giorni dalle 9 alle 17.
L’architetto De Carlo viene invitato dall’Università di Catania al Monastero dei Benedettini sul finire degli anni Settanta, affinché potesse suggerire un’idea per il suo recupero e la sua conversione a sede universitaria. La stesura del “Progetto Guida” è stimolata dalla comprensione dello “spirito del luogo” e dall’incontro di “tre singolari personaggi”: «Giuseppe Giarrizzo, Vito Librando e Antonino Leonardi: un grande storico dotato di dirompente energia intellettuale, uno storico dell’arte profondo conoscitore dell’architettura catanese, un cultore appassionato e competente dei segreti della costruzione e della progettazione architettonica» (G. De Carlo, 1999).
Il recupero del Monastero dei Benedettini ha portato all’introduzione di elementi fortemente contemporanei, che si aggiungono agli “antichi”, rievocandone la forza e restituendo inoltre una nuova identità e un nuovo uso. Il presente dialoga con il passato, raccontando le stratificazioni, le scelte compiute, anche se non condivise, del passato. Il visitatore attraversa le aule per la didattica che si fondono al Decumano, che è connesso all’Auditorium, il piccolo gioiello di cui le prospettive cangianti si ammirano sulla poltroncina girevole consacrata al Centre Pompidou di Parigi come simbolo di design e funzionalità; poi ancora scopre una scala elicoidale, rarissimamente percorsa, che sale lungo il fianco della colata lavica e fino al Giardino dei Novizi; poi supera ponti, passerelle sospese, progetti interrotti. Una vera e propria «congiura di sentimenti architettonici» in cui lo spettatore è coinvolto in prima persona. Nel percorso l’uomo, De Carlo, si confonde con le forme dell’architettura.
(13 aprile 2019)