Sabato 13 aprile alle 9, nell’aula magna di Palazzo Pedagaggi (Dipartimento di Scienze politiche e sociali, via Vittorio Emanuele II 49), si terrà la "Giornata internazionale di studi su Sofonisba Anguissola", una delle prime esponenti femminili della pittura europea.
I lavori saranno aperti dai docenti Giuseppe Vecchio (direttore del Dipartimento di Scienze politiche e sociali), Marina Paino (direttore del Dipartimento di Scienze umanistiche), Giancarlo Magnano San Lio (prorettore e presidente della Società di Storia Patria per la Sicilia orientale), Rosalba Panvini (soprintendente per i Beni culturali e archeologici di Catania).
A seguire il collegamento con il prof. Flavio Caroli, critico d'arte e storico dell'arte italiano, e la prima sessione di interventi presieduti dal prof. Mario Marubbi.
I lavori proseguiranno anche nel pomeriggio (dalle 15) con la seconda sessione e con la tavola rotonda alla presenza del Conte Anguissola. A seguire, la visita alla Badia Sant'Agata per ammirare il capolavoro dell'architetto Giovanbattista Vaccarini e per assistere al concerto di musiche del XVI e XVII secolo.
Nata dalla nobile famiglia piacentina degli Anguissola, Sofonisba è stata una delle prime esponenti femminili della pittura europea. Frequentò la scuola del pittore lombardo Bernardino Campi che ne influenzò i tratti essenziali del suo ambito artistico, quello della ritrattistica. Sostenuta fortemente dal padre, partecipò alla vita artistica delle corti italiane e fu citata anche nelle Vite di Giorgio Vasari grazie a Michelangelo Buonarroti che promuoveva il talento dell’artista.
Celebre la smorfia di dolore di Sofonisba che “influenzò” successivamente il "Ragazzo morso da un ramarro" di Caravaggio. Nel 1559 divenne ritrattista della famiglia reale della corte di Filippo II di Spagna fino alla morte della regina Elisabetta, nel 1568, sua protettrice. Celebre il ritratto di Elisabetta di Valois, conservato al Museo del Prado.
Nel 1573 sposò il nobile siciliano Fabrizio Moncada e si trasferì in Sicilia nel palazzo dei Moncada a Paternò, dove dipinse e lasciò la tela Madonna dell'Itria, visibile nell'atrio della chiesa del monastero delle benedettine intitolato a Maria SS. Annunziata.
Dopo la morte del marito, si trasferì in Liguria dove conobbe e sposò, in seconde nozze, il nobile genovese Orazio Lomellini a Pisa nel 1579. Ritornò a Palermo nel 1615 e continuò a dipingere raggiungendo una grandissima fama.
Il 16 novembre 1625 Sofonisba Anguissola morì e fu sepolta nella chiesa palermitana di San Giorgio dei Genovesi appartenente alla Nazione Genovese di Palermo.
(13 aprile 2019)