Venerdì 22 marzo alle 10:30, nell’aula magna di Palazzo Pedagaggi (Dipartimento di Scienze politiche e sociali, Via Vittorio Emanuele II, 49), si presenta il volume "Sostenibilità e ordinamento civile - Per una riproposizione della questione sociale" (Edizioni scientifiche italiane, 2018) di Enrico Caterini (Università della Calabria).
Dopo l'introduzione del direttore del Dsps Giuseppe Vecchio, ne discutono con l’autore i docenti Luca Nivarra, Biagio Andò e Delia La Rocca.
Il giurista non può più eludere il tema della sostenibilità. L’ordinamento italo-europeo e le sue partizioni devono essere sostenibili. È sostenibile ciò che supera l’egoità e la coniuga con l’altruità, che riappacifica e riduce a sintesi il conflitto generazionale, ciò che esalta la doverosità senza la quale non può esservi socialità, ciò che spiega lo sviluppo (e non la soluzione) tra status personae e status civitatis, che afferma la continuità tra le libertà individuali e i diritti sociali, che persegue l’effettività del minimo vitale alla persona quale garanzia dell’ordinamento. Mutato il sestante assiologico e con esso l’apparato regolativo e culturale, il diritto metabolizza la persona quale hub del sistema giuridico. Essa è numero primo, dunque, all’eguaglianza giustappone la differenziazione, la quale rompe l’omologazione quantitativa del mercato. Le formazioni sociali, le appartenenze, il debito (anche pubblico), il contratto, l’illecito, sono sostenibili quando assicurano a tutti il minimo vitale dello status personae. La sostenibilità, quale canone ermeneutico e clausola generale, dà sostanza alla meritevolezza e assurge a parametro valutativo dei comportamenti giuridicamente rilevanti. Al giurista il dovere di approfondire le declinazioni della sostenibilità.
Enrico Caterini è ordinario di Diritto privato all’Università della Calabria. È autore di monografie e saggi in materia di rapporti reali, proprietà, contratto di ricerca, inclusione sociale, privilegi, fatti di crisi, interpretazione. È condirettore de "Il diritto dell’agricoltura" e direttore de "Le corti calabresi". È nel comitato scientifico della Rassegna di diritto civile e socio della Società italiana degli studiosi di diritto civile.
(22 marzo 2019)