Giovedì 14 febbraio alle 14:30, nell'aula magna “Vincenzo La Rosa” di Palazzo Ingrassia, si aprono i lavori del convegno "Fortificazioni e società nel Mediterraneo occidentale", in programma tra Catania e Siracusa fino a sabato 16 febbraio.
L'iniziativa è organizzata dal Dipartimento di Scienze umanistiche e dalla Scuola di specializzazione in Beni archeologici dell'Università di Catania, dal Dipartimento di Ingegneria civile e dell'Architettura del Politecnico di Bari e dalla School of Arts, Languages and Cultures (Salc) dell'Università di Manchester.
I lavori saranno inaugurati, alla presenza del rettore dell'Università di Catania Francesco Basile, del prorettore Giancarlo Magnano San Lio e del direttore del Disum Marina Paino, dagli organizzatori Luigi Maria Caliò (Disum, Unict) e Maria Kopsacheili (Salc, The University of Manchester).
Le fortificazioni nel mondo antico sono un fenomeno complesso che trova le sue radici nei comportamenti sociali e di guerra nel rapporto con i propri nemici. Sono opere di rappresentazione che hanno il potere di agire direttamente sulla trasformazione del paesaggio e delle scelte di vita di una determinata popolazione, ma anche architetture in cui si attua quel processo di globalizzazione che avrà compimento nel tardo ellenismo.
Nel Mediterraneo occidentale queste strutture si impiantano su un terreno di scontro e condivisione che vede da sempre popolazioni di stirpi diverse dividere lo stesso territorio. Un fenomeno importante che ha creato un terreno fertile per lo sviluppo di una precoce poliorcetica particolarmente attenta agli aspetti della difesa e del controllo del territorio. Romani, Italici, Greci, Illirici hanno creato una ideologia della guerra che si esplica in società militarizzate e in territori fortemente controllati. Ne emerge la necessità di sistemi di incastellamento che diverranno sempre più strutturati a partire dal IV secolo e che promossi dalle grandi case reali d’occidente offrono un paesaggio archeologico complesso e non sempre compreso.
Questo patrimonio importante spesso tuttavia è relegato a ruolo di comprimario nelle pubblicazioni specialistiche sui sistemi fortificati dell’antichità e spesso non dialoga con le ricerche impostate nella zona orientale del Mediterraneo. Eppure molte delle novità poliorcetiche più importanti provengono proprio dalle esperienze occidentali.
(14 febbraio 2019)