Sarà visitabile fino al 25 novembre, al Caffè letterario del Palazzo della Cultura di Catania, la mostra fotografica di Emanuela Minaldi, dal titolo "Memoriae Loci".
L’esposizione è a cura di Aurelia Nicolosi ed è realizzata in collaborazione con l’Associazione KōArt: unconventional place.
Attraverso gli scatti suggestivi della fotografa lo spettatore è accompagnato in un percorso straordinario, che illustra la nascita e lo sviluppo di una ex raffineria di zolfo, tra le più importanti della Sicilia, sita nell’antico cuore industriale di Catania, di fronte al centro fieristico Le Ciminiere.
Tra le rovine dell’ex sito produttivo, gli scorci trafitti da bagliori di luce e popolati da oggetti inanimati, inducono ad una riflessione sulle vicende sociali ed economiche della città dallo scorso secolo fino ai giorni nostri.
Le schede tecniche e critiche, curate dai docenti dell'Università di Catania, contribuiscono ulteriormente ad approfondire degli aspetti sconosciuti o dimenticati dalla collettività ma fondamentali per ricostruirne la memoria autentica.
La mostra che illustra il progetto, già ospitata lo scorso anno all’interno delle Cucine reparto superiore dell’Ex Monastero dei Benedettini di Catania, e in occasione del Festival Internazionale del Cinema di Frontiera di Marzamemi, si struttura in quattro sezioni che sono introdotte da una breve presentazione e da un contributo critico al lavoro fotografico.
Nella prima sezione, la storia della famiglia Zanuccoli e l’intervento critico del Prof. Rosario Mangiameli del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania, che illustra in un breve excursus la storia dell'industria dello zolfo, con particolare attenzione al ruolo che tale attività ha svolto nel territorio catanese attraverso i commerci, e alla funzione che la fabbrica ha avuto nel contesto e nello sviluppo socio-economico della città.
La seconda e la terza sezione sono di natura esclusivamente fotografica; si comincia con le immagini che raccontano l’architettura del luogo, o meglio ciò che ne rimane, insieme a quelle che testimoniano la presenza/assenza di un gran numero di extracomunitari che ha occupato la fabbrica per diversi mesi; mentre nella terza parte sono presenti alcune immagini di oggetti ritrovati che facevano parte della vita produttiva della raffineria.
La quarta e ultima sezione illustra l’aspetto cinematografico di questo straordinario luogo che fu set delle prime scene del film Mimì Metallurgico ferito nell’onore di Lina Wertmuller. Vi si possono ammirare foto di scena, locandine e poster d’epoca, e si può visionare su schermo un breve collage di tutte le scene del film che sono state girate a Catania.
Il contributo critico di questa ultima parte è a cura del Prof. Alessandro De Filippo del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania. Fanno parte del progetto anche alcuni reperti rinvenuti all’interno della fabbrica.
Emanuela Minaldi, autrice non solo delle foto ma anche della narrazione espositiva, è nata nel gennaio del 1970 a Catania. Si è specializzata negli studi di fotografia a Roma e Londra e successivamente ha preso parte ad importanti mostre in Sicilia e a Roma. Nel 2017 è stata inaugurata presso l’ex Monastero dei Benedettini, Memoriae loci, la sua prima personale, patrocinata dalla Regione Siciliana, dal Comune di Catania, e promossa dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università degli Studi di Catania. Attualmente è rappresentata dalla galleria KōArt: unconventional place di Catania. La sua ricerca si focalizza sulla memoria che i luoghi possiedono e sviluppano, in un passaggio graduale ma inesorabile di trasformazione, legato allo scorrere del tempo, tra passato, presente e futuro.
(05 novembre 2018)