Dal 6 luglio al 3 agosto sarà allestita al Monastero dei Benedettini, la mostra "MIGRA-N-TI. Esperimenti pratici e simbolici nel design". Ideata dall’Accademia Abadir, la mostra è la sintesi del progetto curato da Domitilla Dardi che ha coinvolto gli studenti e i docenti del triennio in Design e Comunicazione Visiva per l'anno accademico 2016/17.
L'intera scuola ha scelto di interrogarsi su cosa sia il fenomeno delle migrazioni. Dopo un lavoro di raccolta dati su ciò che il design ha realizzato sul tema, studenti e docenti hanno condotto una ricerca durata un anno lavorando in sinergia con centri di accoglienza e aiuto presenti sul territorio (CARA di Mineo, Centro Astalli, Comunità di Sant’Egidio, Croce Rossa, Mediterranean Hope di Scicli, Fondazione Buon Samaritano di Vittoria) e con alcune realtà creative siciliane (Fieri di Catania e Studio Super Santos di Palermo).
La mostra è uno dei due eventi collaterali alla biennale itinerante "Manifesta 12" che si svolgeranno a Catania e sarà inaugurata venerdì 6 luglio alle 17:30 (visitabile fino al 3 agosto).
I progetti/tesi di laurea realizzati dagli studenti durante i corsi sono stati sviluppati attraverso cinque linee di ricerca: Welc(h)ome (Corso di Interior Design con Vincenzo Castellana) su identità spirituale dei migranti e progetto di uno spazio multi-religioso per i centri d’accoglienza; In limbo (Corso di Design 2 con Francesco Librizzi) su stato di sospensione tra la perdita di cittadinanza e la condizione indeterminata del migrante (inlimbo.eu); Welcome (Corso di Design 3 con Francesca Lanzavecchia) sull'emergenza arrivi e pratiche di welcome; Morfologia dell’Irrinunciabile (Corso di Exhibition Design con Giuseppe Pulvirenti) su privazione materiale e grado zero di sopravvivenza; Dal linguaggio al progetto. Gli uomini si muovono (Corso di Metodologia Progettuale della Comunicazione Visiva con Aldo Presta) sulla relazione tra i migranti e i volontari, anche attraverso una piattaforma online (co-li-bri.eu) dove condividere necessità e soluzioni.
I progetti in mostra all'interno di MIGRA-N-TI sono: "A Home away from home" (di Giorgia Bonaventura), "Tree for all" (di Mariagrazia Occhipinti) e "ComeHome" (di Raffaele Caruso), progetti di luoghi di culto condivisi per le tre grandi religioni monoteiste; "Imprinting" (di Carla Garipoli), tessuti stampati con motivi della tradizione africana e siciliani; "Pangea" (di Fabrizio Zito), vasi di terracotta per erbe aromatiche; "Travelmate" (di Sergio Costa), lo zaino da sopravvivenza urbana; "Vibrazioni" (di Emanuele Torrisi), percussioni che mischiano Africa e Sicilia; "Strummule" (di Roberta Palazzolo), trottole ispirate alle architetture arabe e siciliane; "Cr(e)ate" (di Alessandra Saporita), il kit per la bottega "nomade"; le app "Simple Jobs" (di Rosario Cosentino), per trovare lavori a portata di migrante, e "Guida alla burocrazy-a" (di Placido Guglielmo e Francesco Scivoli) per barcamenarsi tra leggi e formalità di un Paese nuovo; "Mescolanze" (di Andrea Scaduto), scambi e contaminazione tra popoli in cucina; "Colibrì" (di Giulia Garozzo), piattaforma collaborativa per chi si occupa di accoglienza e inclusione.
All'interno di "MIGRA-N-TI" sono previsti quattro momenti di confronto e approfondimento, tra talk e workshop sui temi dell'immigrazione, realizzati in collaborazione con Officine Culturali.
Il primo, lunedì 9 luglio alle ore 18, al MonaStore, sarà la tavola rotonda dal titolo “Segni e linguaggi nella società multiculturale”, dedicata al mondo dell’accoglienza. All’incontro partecipano i docenti Carlo Colloca, Alessandro De Filippo e Rosaria Sardo, modera Francesco Mannino, presidente di Officine Culturali.
Il progetto - promosso da Accademia Abadir con Officine Culturali - è inserito nel calendario di eventi "Porte aperte Unict 2018 - Dialoghi migranti" che fino al 1° agosto ospita concerti, proiezioni, spettacoli teatrali e incontri negli edifici storici dell'Università di Catania.
(06 luglio 2018)