Mercoledì 18 luglio alle 21, nel cortile del Monastero dei Benedettini, va in scena lo spettacolo "Aquiloni", di Nicola Alberto Orofino, con Francesco Bernava e Alice Sgroi (aiuto regia: Gabriella Caltabiano; scene: Arsinoe Delacroix; costumi: Laura Lucia Lazzaro; produzione: Mezzaria in collaborazione con Senza Misura Teatro).
Note di regia
Aquiloni racconta l’incontro di due anime eccezionali. Si chiamano Salvatore detto Salvo e Maria detta Maddy. Un uomo e una donna, non come tanti. Salvatore detto Salvo è un nullafacente, figlio di una suora, vive in un convento. È fortunato, trova banconote e monete ogni giorno per strada, e per questo non ha bisogno di lavorare. Maria detta Maddy è una prostituta, ama la musica, ha una figlia che si chiama Angela, le storie dei suoi clienti sono la sua vita. Un uomo e una donna distanti… ma solo in apparenza, distanti solo se si collocano all’interno di disinvolti schemi tradizionali. Due anime che si dipanano in una storia (incontro) impregnata di riferimenti letterari e spirituali, musicali e religiosi. Echi che sono inevitabili quando l’incontro è memorabile. Marinella, Violetta e Alfredo, Maddalena e Gesù, Rose e Jack riaffiorano nella memoria di Salvo e Maddy con l’errata consapevolezza dell’estraneità…
Aquiloni è contemporaneamente una storia antichissima e nuovissima, religiosa e carnale, di terra e di aria, di acqua e di vino, di freddo intenso e di caldo afoso, di vodka e coca cola… Aquiloni è la storia di un incontro tra un uomo e una donna che nascondono un segreto più potente della vita e della morte, più emozionante dell’amore, più doloroso di un parto… Salvatore detto Salvo e Maria detta Maddy sono due anime leggerissime, eppure rimangono più pesanti dell’aria, ambiscono al cielo ma rimangono legati alla terra, per volare hanno bisogno di sfruttare la forza dolorosa del distacco… Salvatore detto Salvo e Maria detta Maddy vagano su questa terra come due aquiloni… che leggerissimi rimangono più pesanti dell’aria, ambiscono al cielo ma sono legati alla terra attraverso un filo, volano ma solo sfruttando la forza generata dal vento…
Lo spettacolo è inserito nel ciclo "Nuovo teatro" che propone quattro testi rappresentativi della nuova drammaturgia siciliana. Un percorso che va oltre la prosa pura e si inoltra nella ricerca, sperimentando contaminazione di generi e commistione di stili per conquistare siti alternativi e portare il palcoscenico tra la gente.
Biglietti: 10 euro / ridotto personale universitario: 7 euro / ridotto studenti 5: euro.
L'evento - organizzato da Artelè in collaborazione con Teatro della Città e Città Teatro - è inserito nel calendario di eventi "Porte aperte Unict 2018 - Dialoghi migranti" che fino al 1° agosto ospita concerti, proiezioni, spettacoli teatrali e incontri negli edifici storici dell'Università di Catania.
(18 luglio 2018)