Sabato 14 luglio alle 21, nel Chiostro di ponente del Monastero dei Benedettini, va in scena lo spettacolo "Taddrarite (pipistrelli)", atto unico scritto e diretto da Luana Rondinelli, con Giovanna Mangiù, Luana Rondinelli e Silvia Bello (aiuto regia: Silvia Bello; musiche: Ottoni Animati, Roberta Prestigiacomo).
Una notte per svelare ciò che non era mai stato detto. Tre sorelle vegliano, come nelle vecchie tradizioni siciliane, il marito morto della sorella minore. Il velo del silenzio, del pudore, delle bugie viene squarciato da un vortice di confessioni e dall'esplosione di emozioni, in un chiacchiericcio di musicalità e pungente ironia le donne vengono trascinate in un’atmosfera surreale.
Grottesca e ilare è la visione drammatica della vita di queste donne, si ride e si sorride, e si ha il coraggio di affrontare con sarcasmo le violenze che non avevano mai osato confessare. Passata la lunga notte, l'anima del defunto, secondo tradizione, ha finalmente lasciato la casa. Il nuovo silenzio che avvolge le tre sorelle è ora intessuto di forza, di voglia di reagire e combattere perché ogni donna non dovrà nascondersi e nascondere più.
Lo spettacolo ha vinto il Roma Fringe Festival nel 2014, aggiudicandosi il premio miglior drammaturgia (Luana Rondinelli), miglior attrice e miglior spettacolo.
È stato selezionato inoltre nel 2015 per il festival “Inscena festival - il teatro italiano a New York”; nel 2013 con il testo “Taddrarite” Luana Rondinelli ha vinto il premio della critica e si è classificata seconda al "Premio Etica in Atto" per la nuova drammaturgia; nel 2012 entra in finale al festival “Quirino autogestito” (Claudia Gusmano vince come miglior attrice); nel 2011 vince come miglior spettacolo al Teatro Linutile di Padova.
Note di regia
Una storia “focosa”, crudele, come la mia terra. Una storia vera di donne succubi, schiave, "sciroccate", prese alla gola dalla morsa del destino che le accomuna, dai segreti stretti in grembo, dalle lingue morse pur di non parlare ed evitare la vergogna per rendersi coraggiose e sopportare le violenze subite dai mariti. Ho scelto la via dell'istinto, dell'ironia, dei sorrisi amari pur di non farle cadere sconfitte; la via delle parole sussurrate, senza prepotenza e con l'ingenuità e la tristezza che mi accomuna alla vita di "sti fimmine".
Lo spettacolo è inserito nel ciclo "Nuovo teatro" che propone quattro testi rappresentativi della nuova drammaturgia siciliana. Un percorso che va oltre la prosa pura e si inoltra nella ricerca, sperimentando contaminazione di generi e commistione di stili per conquistare siti alternativi e portare il palcoscenico tra la gente.
Biglietti: 10 euro / ridotto personale universitario: 7 euro / ridotto studenti 5: euro.
L'evento - organizzato da Artelè in collaborazione con Teatro della Città e Città Teatro - è inserito nel calendario di eventi "Porte aperte Unict 2018 - Dialoghi migranti" che fino al 1° agosto ospita concerti, proiezioni, spettacoli teatrali e incontri negli edifici storici dell'Università di Catania.
(14 luglio 2018)