Sabato 19 maggio alle 8:30, nell'aula magna di Villa Cerami (Dipartimento di Giurisprudenza), si svolge la giornata di studi sul tema "Tutela dei diritti fondamentali e sistema penitenziario: prospettive e criticità alla luce della riforma Orlando (Legge delega n. 103/2017)"
Si tratta del primo incontro dell’anno, conclusivo di tre cicli annuali di iniziative organizzate dal Centro di Diritto Penale Europeo, in collaborazione con l’Università di Catania, nel quadro del progetto “Re-launching the Centro as a leading cultural association to foster education and legal training in European Criminal law”, cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma “Erasmus+ - Jean Monnet Support to Associations”, che ha l’obiettivo di contribuire all’opera di sensibilizzazione dei giuristi italiani sulle tematiche inerenti al fenomeno dell’incidenza del diritto dell’Unione europea sul diritto penale nazionale.
In quest’ultimo ciclo di seminari e conferenze, in particolare, l’attenzione sarà maggiormente focalizzata sulla tutela dei diritti fondamentali degli individui, che risulta il contrappeso indispensabile in relazione al necessario bilanciamento con le esigenze di sicurezza e difesa sociale, che deve indirizzare le scelte di criminalizzazione del legislatore e l’opera ermeneutica della giurisprudenza sia a livello nazionale sia a livello sovranazionale.
Le questioni generali relative alle finalità della sanzione penale e le principali tendenze di riforma del sistema sanzionatorio saranno oggetto della relazione introduttiva del prof. Luciano Eusebi ("Quali pene per quale prevenzione? Stato dell’arte e prospettive di un apparato sanzionatorio ormai (quasi) centenario"), la cui attività di ricerca da lungo tempo si è concentrata sulla rivalutazione di forme di giustizia riparativa.
Viene accordata una speciale attenzione al rispetto dei diritti fondamentali dei detenuti da conciliare con le esigenze di mantenimento dell’ordine e della disciplina e vengono gettate le basi di un intervento riformatore del procedimento di sorveglianza. A tali profili, saranno in particolare dedicate le relazioni del prof. Luca Masera, che analizzerà specificamente gli effetti spiegati dalla giurisprudenza della Corte di Strasburgo in materia di divieto di trattamenti inumani e degradanti (art. 3 CEDU) sul sistema penitenziario italiano (Divieto di trattamenti inumani e degradanti e sistema penitenziario: le frizioni con la giurisprudenza della Corte EDU) e del dott. Marcello Bortolato che, in qualità di presidente del Tribunale di Sorveglianza di Firenze, fornirà un prezioso contributo basato sulla propria esperienza personale con riguardo alla possibilità di assolvere alle esigenze di risocializzazione del detenuto attraverso pene privative della libertà personale da scontarsi in carcere ("Carcere e risocializzazione: un binomio ancora possibile?").
Più specificamente all’analisi del recente intervento di riforma sarà dedicata la relazione del prof. Fabrizio Siracusano che, in qualità di componente della Commissione presieduta dal prof. Giostra, fornirà una prospettiva privilegiata e particolarmente esperta sulle questioni sollevate da tale intervento e sulle concrete possibilità di attuazione di esso ("Automatismi preclusivi e individualizzazione del trattamento nella legge delega in materia di ordinamento penitenziario"). Gli interventi del prof. Vincenzo Scalia, dell’Osservatorio nazionale Antigone, dell’avv. Salvo Cannata e della dott.ssa Valeria Scalia, si occuperanno di fornire una visione su alcune problematiche applicative relative alla tematica trattata, in prospettiva nazionale e sovranazionale.
La presidenza della giornata di studi affidata al dott. Carmelo Giongrandi, nel suo ruolo di presidente del Tribunale di Sorveglianza di Catania, garantirà un coordinamento esperto e particolarmente avveduto delle relazioni, degli interventi e del dibattito.
Infine, la relazione di sintesi del prof. Giovanni Fiandaca, nella sua attuale qualità di Garante dei diritti dei detenuti della Regione Siciliana, accompagnata dalla lunga esperienza di ricerca e di attività accademica nell’ambito del diritto penale sostanziale, fornirà un’insostituibile visione prospettica delle questioni, che concilia e sintetizza i profili teorici relativi alle funzioni della sanzione penale e alle linee programmatiche della riforma del sistema sanzionatorio, con l’applicazione pratica nell’ambito dell’esecuzione della pena detentiva in carcere, derivante della sua recente esperienza come Garante dei diritti dei detenuti.
(19 maggio 2018)