Mercoledì 5 e giovedì 6 luglio, "Porte aperte Unict" omaggia la produttrice cinematografica Donatella Palermo con una conversazione sui "Mestieri del cinema" e con la proiezione di tre dei suoi film di maggiore successo.
Donatella Palermo è infatti la produttrice di film come "Tano da morire" (1997), per il quale fu nominata per un Nastro d'argento al miglior produttore, e per i film "Viol@" (1998), "Notturno bus" (2007) e "Cesare deve morire" (2012). Il suo film "Liscio" (2006) è stato premiato alla Festa del Cinema di Roma. In anni più recenti ha prodotto, con i Fratelli Taviani, "Maraviglioso Boccaccio" (2015), nominato per il David di Donatello, il Nastro d'argento ed il Globo d'oro. Nel 2016 ha prodotto il documentario di Gianfranco Rosi "Fuocoammare" premiato nello stesso anno con l'Orso d'oro per il miglior film al Festival di Berlino; per per questo film ha ricevuto inoltre, insieme al regista, la nomination all'Oscar 2017 come miglior documentario.
Mercoledì 5 luglio alle 21, nel Chiostro di ponente del Monastero dei Benedettini, la giornalista Ornella Sgroi conduce una conversazione con Donatella Palermo e Daniele Ciprì, direttore della fotografia del film "Tano da morire" di Roberta Torre (Premio "De Laurentiis" per l'opera prima alla Mostra del Cinema di Venezia 1997), che sarà proiettato dopo l'incontro.
Il film, come si sa, è ispirato ad una storia vera, l'omicidio di Tano Guarrasi, macellaio di Palermo per copertura, ma importante esponente della mafia. Storia drammatica rappresentata però da Roberta Torre con toni grotteschi, talvolta comici, in cui Tano viene accolto nella "famiglia" addirittura con un ballo stile "La febbre del sabato sera" (accompagnato dalla canzone Simme 'a mafia) e i familiari piangono la sua morte a tempo di rap ('O rap 'e Tano, appunto).
Giovedì 6 luglio alle 21, sempre al Chiostro di ponente, saranno proiettati i film "Cesare deve morire" di Paolo e Vittorio Taviani (Orso d'oro al Festival di Berlino 2012) - girato in uno stile docu-drama, il film narra la messa in scena del "Giulio Cesare" di William Shakespeare da parte dei detenuti di Rebibbia diretti dal regista teatrale Fabio Cavalli - e "Fuocoammare" di Gianfranco Rosi, che ha per oggetto gli sbarchi di migranti sull'isola di Lampedusa.
L'ingresso è libero.
(05 luglio 2017)