Martedì 12 luglio alle 20:30 (piccolo anfiteatro, Villa San Saverio), la Scuola Superiore di Catania ospita a Villa San Saverio la messa in scena dello spettacolo di pupi "La tragedia di Macbeth - William Shakespeare sulle scene dei Fratelli Napoli".
Riduzione e adattamento per pupi e pupari catanesi, per voci recitanti e improvvise apparizioni di Alessandro e Fiorenzo Napoli, nel quattrocentesimo anniversario della morte di William Shakespeare.
Lo spettacolo. Irretito da fatali profezie che gli rivelano la propria segreta ambizione, Macbeth, fedele guerriero del buon re Duncan, accelera il compimento della sua sorte, istigato dal luciferino coraggio della sposa. Tragedia del male e dell’ambizione, della paura e del rimorso, nella sua sinistra grandiosità, Macbeth è uno dei massimi capolavori universali incentrati sul tema della colpa e del rapporto dell’uomo con le potenze infernali.
Rappresentare il testo shakespeariano secondo i codici teatrali dell’Opira catanese - spiegano i Napoli - ci è sembrato possibile non solo perché crediamo nelle grandi potenzialità dei nostri attori di legno, ma anche perché Macbeth, col finale trionfo del diritto sul tradimento, sulla frode e sull’assassinio, ripropone quell’aspirazione a un ordine del mondo più giusto che è la cifra essenziale dell’Opera dei Pupi. Inoltre, molti caratteri dei personaggi shakespeariani si ritrovano nel gusto teatrale dell’Opira di tradizione: solo per fare un esempio, Macduff, l’uccisore del tiranno, ci appare come un nobile paladino della giustizia che fa trionfare il bene sul male. Ancora, molte scene della tragedia rispondono a quel gusto per elaborate costruzioni scenotecniche che ha sempre caratterizzato l’Opira catanese, e soprattutto l’attività della nostra Marionettistica: pensiamo alle scene delle streghe, al banchetto e alle apparizioni soprannaturali.
Fin qui le “seduzioni”. Vediamo le difficoltà. La riduzione e l’adattamento hanno dovuto costantemente tener conto della necessità di sposare l’intensità poetica della parola shakespeariana coi codici vocali e gestuali dei pupi catanesi. La rispettosissima riduzione del testo originale ha perciò dovuto in alcuni casi adattarsi a precauzioni e modifiche imposte da una tradizione che ha il suo complesso di regole rigorose, articolate e precise.
(12 luglio 2016)