Dal 15 al 21 aprile, al Teatro Musco di Catania, andrà in scena Sabbie mobili, una nuova produzione del Teatro Stabile, omaggio all'indimenticabile protagonista scelta da Pietro Germi per "Divorzio all'italiana".
Daniela Rocca, storia di una diva incompiuta ma mai dimenticata: dal trionfo con Pietro Germi alla follia. Il Teatro Stabile di Catania ricorda la splendida attrice, nativa di Acireale. E sceglie un’interprete di forte personalità e spessore come Guia Jelo per far rivivere il dramma dell’artista, affidandone la regia a Massimiliano Perrotta.
Bellezza prorompente e mediterranea, Daniela Rocca fu notata dall’attore Saro Urzì durante un concorso di bellezza a Catania. A Roma incontrerà Pietro Germi: da lì l’idea di sceglierla come protagonista per farle interpretare Rosalia, in "Divorzio all’italiana".
Di quell’esperienza si ricordano alcuni episodi che funestarono l’ambiente del set: il tentato suicidio dell’attrice e l’ictus che colpì Germi e lo costrinse ad interrompere le riprese per sei mesi. Amore e morte si mescolano. Quello è il periodo più intenso dell’attrice catanese, dall’inizio del rapporto con il regista fino all’uscita del film.
Daniela Rocca girò altri due film degni di nota, "L’attico" e "La noia", dove sono già evidenti i primi segni della follia che la devasteranno fino alla fine della sua esistenza. Bellocchio la richiamò nel 1977 per "La macchina del cinema". Da quel momento iniziò la parabola discendente, fatta di ricoveri più o meno lunghi in case di cura per malattie mentali.
Nel giro di pochi anni perse un patrimonio consistente, due appartamenti, compreso quello immenso e panoramico di Monte Mario. Entrò nell’inevitabile dimenticatoio. Passò gli ultimi anni in una casa di cura a Milo, alle falde dell’Etna, a sognare continuamente il mare della sua infanzia, quello della stazione di Catania, e il fantasma di Germi.
(15 aprile 2016)