Giovedì 16 aprile alle 9, nella sala conferenze del Polo didattico "Gravina" del dipartimento di Scienze politiche e sociali (via Gravina 12), Amnesty International e l'associazione studentesca Actea, organizzano la conferenza “Oltre l’emergenza. SOS Europe nel Mediterraneo".
Il rapido aumento dei rifugiati e dei migranti disposti a correre i rischi di
lunghi viaggi a bordo di imbarcazioni fatiscenti e sovraffollate non è solo il
prodotto dell’instabilità e del regime di terrore presente in Medio Oriente e
nelle regioni subsahariane. È anche la conseguenza della progressiva chiusura
delle frontiere europee e della mancanza di canali sicuri e regolari per i
migranti e rifugiati che, scappando da guerre e persecuzioni, cercano di
raggiungere i territori europei.
Con il propagarsi della violenza nel Medio Oriente e nell’Africa subsahariana e
con la chiusura delle frontiere europee della cosiddetta “Fortress Europe” il
numero dei migranti non è destinato a diminuire. Inoltre la mancanza di canali
sicuri e regolari porta molti rifugiati e i migranti a considerare la rischiosa
traversata via mare verso l’Italia o Malta l’unica alternativa di ingresso in
Europa.
La priorità dell’Unione Europea e dei suoi Stati membri deve essere quella di proteggere la vita di quanti si trovano in mare e di assicurare l’accesso all’asilo per coloro che hanno motivo di richiederlo. Per garantire tale protezione l’Ue e i suoi Stati membri dovrebbero adottare un regime normativo che regoli nuovamente le operazioni di sicurezza e ricerca in mare (Search and Rescue – SaR), così come sancito dal diritto internazionale marittimo, e rivedere il Regolamento europeo di Dublino, consentendo alle persone di chiedere asilo in qualsiasi paese Ue a prescindere da quello di primo ingresso.
Nel corso della conferenza sarà approfondito l’impegno di Amnesty International, portato avanti con la campagna Sos Europe, nel richiedere alle istituzioni europee una responsabilità collettiva nel salvare vite umane, individuando con l’aiuto della prof.ssa Francesca Longo (docente di Politica dell'Unione Europea al Dsps) e dell’avv. Alessandra Ballerini come potrebbe realizzarsi l’idea dei cosiddetti “Canali umanitari” e quali modifiche bisognerebbe apportare al Regolamento europeo di Dublino.
(16 aprile 2015)