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"I Vicerè" dal romanzo al film

Martedì 6 novembre alle 17.00 nell'Auditorium "G. de Carlo", in occasione dell'anteprima catanese del fim "I Vicerè", il regista Roberto Faenza incontra gli studenti dell'ateneo.

Martedì 6 novembre alle 17.00 nell'Auditorium "Giancarlo de Carlo", Monastero dei Benedettini, in occasione dell'anteprima catanese de I Vicerè alle ore 21 al cinema Odeon, il regista Roberto Faenza presenterà il suo film agli studenti dell'ateneo. Parteciperanno all'incontro, oltre  al regista, la produttrice Elda Ferri, gli attori Alessandro Preziosi, Lando Buzzanca, Larissa Volpentesta, Guido Caprino, e il direttore della fotografia Maurizio Calvesi. Interverranno il prof. Enrico Iachello, Preside della Facoltà di Lettere e filosofia, il prof. Antonio Di Grado, ordinario di Letteratura italiana e il prof. Fernando Gioviale, ordinario di Storia del Teatro e dello spettacolo e di Storia e critica del cinema. L'uscita nelle sale del fim è prevista il prossimo 9 novembre.

I Vicerè è un  film che vede protagonista, nella sua magnificenza, la Catania del Vaccarini, con le sue strade, le sue piazze, i suoi monumenti (via Dei Crociferi, Piazza Duomo, Palazzo Biscari, il Monastero dei Benedettini…) luoghi e architetture, che per la loro bellezza, il loro fascino e la loro spettacolarità fanno già parte di un immaginario cinematografico, ancor di più esaltato dalle immagini suggestive del film di Roberto Faenza. Tratto da "I Vicerè" di Federico De Roberto scritto nel 1894, capolavoro della letteratura italiana di fine Ottocento, tuttavia di sbalorditiva modernità e attualità, è il secondo volume (il primo è "L'Illusione" del 1891, e il terzo "L'Imperio" del 1929, uscito postumo) in cui lo scrittore racconta l'epopea d'una potente dinastia, un'antica famiglia catanese d'origine spagnola, gli Uzeda di Francalanza, nell'Italia del Risorgimento e dell'unificazione. È il cuore della città barocca a pulsare per l’epopea della terribile dinastia, fatta di egoismi, lotte, liti, miserie, sopraffazioni, raccontata dal regista con ricche scenografie, in interni e in esterni, che trovano nella città etnea ideali ambientazioni cinematografiche. La trasposizione sullo schermo de "I Vicerè" di De Roberto, è un capitolo fondamentale per il cinema siciliano e internazionale, che arriva certamente in ritardo per la complessità dei fattori produttivi che affliggono il cinema italiano, ma coraggiosamente affrontati da Faenza e dalla casa di produzione "Jean Vigo" di Elda Ferri. Si tratta di un progetto di grande spessore culturale che coniuga sapientemente la suggestione dei luoghi, con il cinema di qualità e la letteratura siciliana. Con il suo nuovo film Roberto Faenza, regista da sempre incline tanto a dar corpo a un cinema d’impegno civile di spessore artistico quanto a tradurre per il grande schermo pagine intense di autori italiani, coniuga felicemente queste due “anime” della sua poetica, innestandole nel cuore della cultura siciliana, attualizzando  con le sue immagini il messaggio straordinariamente moderno del capolavoro letterario di De Roberto.

Trama
Liberamente ispirato al romanzo di Federico De Roberto. A metà dell'Ottocento, negli ultimi anni della dominazione borbonica in Sicilia, la famiglia Uzeda, discendenti dei Vicerè di Spagna, si combattono per l'eredità della principessa Teresa defunta e per i desideri contrastanti di ognuno di loro. Attraverso gli occhi di un ragazzino, Consalvo, l'ultimo erede degli Uzeda, si svelano i misteri, gli intrighi, le complesse personalità degli appartenenti alla famiglia, tutti dominati da grandi ossessioni e passioni.



(06 novembre 2007)

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