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Festival Cultania | "Il Ritorno a casa" di Harold Pinter

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Venerdì 11 maggio alle 21 al Teatro Club Nando Greco, si terrà uno spettacolo teatrale di Harold Pinter, per il programma del Festival Cultania

Venerdì 11 maggio alle 21 al Teatro Club Nando Greco, si terrà uno spettacolo teatrale di Harold Pinter dal titolo Il Ritorno a casa, per il programma del Festival Cultania. Gli interpreti sono Orazio Mannino, Antonio Reina, Toni Lo Presti, Arcangelo Coco, Giuseppe Carbone,Grazia Maria Ambra. La regia é di Fulvio D'Angelo; la produzione "Teatro dell'undici".
E' proprio un teatro edipico: fare l'amore con la propria madre. Infatti, qui, si tratta d'amore e di mancanza d'amore. Anche Jacques Lacan, da noi subliminalmente citato c'entra molto:  non solo Freud, Edipo e Amleto."Il Ritorno a Casa" non è il ritorno di Teddy (un figliol prodigo?), ma il ritorno di una "altra madre". Una storia scandalosa e improbabile, di indiscutibile forza: sesso, parentela, rapporti sociali e familiari, capovolgimenti e simulazioni, sorprese e spaesamento. Temi e situazioni che galleggiano e si insinuano come acido lattico nei muscoli della trama di questa black comedy.

Domenica 13 maggio ­ alle  21 al Centro Zo, si terrà lo spettacolo teatrale Slave in the Cave, tratto da Platone, lo Schiavo di Menone nella Caverna. L'ideazione é di Emiliano Campagnola, la direzione di Heidrun Kaletsch, ingegnerie Mastofabbro, Alicja Ziolko e Valentina Vitello,  produzione Vite3. Slave è uno spettacolo alla ricerca della virtù. Celebra il rapporto tra il virtuale ed il reale, tra le opinioni vere e la Verità. Il Mito della Caverna ed il Menone di Platone sono i testi da cui si parte per una procedura maieutica su una cyclette, con alcuni casi di teletrasporto, per arrivare alla dimostrazione dell¹immortalità dell'anima.Un unico attore in scena interpreta il personaggio di Socrate e che quello di Menone, alternando domande e risposte sul tema dell'insegnabilità della virtù, con il suo alter ego in video. Sono questi i tratti del lavoro di Emiliano Campagnola, poliedrico interprete di macchine teatrali semplici e del suo gruppo di ricerca Vite3.

Martedì 15 maggio ­alle 21, al Centro Zo, si terrà lo spettacolo L'Incittà. La voce, i testi, e i video sono di Biagio Guerrera. Le musiche, registrazioni ambientali ed elettronica sono di Stefano Zorzanello. Le sculture di Antonio Barrica; le immagini di Salvo Scalia;  il tecnico del suono é Luca Recupero. "L'Incittà" è una performance che unisce la scrittura poetica, vocale e video di Biagio Guerrera su luoghi e storie della città di Catania al lavoro compositivo e sul paesaggio sonoro del polistrumentista Stefano Zorzanello. Il lavoro, incentrato su una Catania minore, segreta, ricreata poeticamente anche attraverso le voci del mercato e i suoni di tanti luoghi comuni o caratteristici, si è via via arricchito di nuovi temi e contributi: prima il lavoro fotografico e di riflessione sul cimitero monumentale di Salvo Scalia, poi "per analogia", allargando sempre più lo scenario, dall'Etna si è arrivati al midwest americano ("Ideas from the church" di Robert Ashley è stato appositamente tradotto in siciliano per la performance) e alla Tunisia ("u custureri" protagonista di un poema si è incarnato nel couturier scoperto e ripreso a Sidi Bou Said in Tunisia). Lunedì 14 maggio  verrà presentata una versione appositamente realizzata per Cultania con inediti inserti video, un nuovo sviluppo in chiave tecnologica (con una spazializzazione del suono e una interazione audio-video in tempo reale), oltre che un¹istallazione delle opere dello scultore Antonio Barrica.

L'ingresso agli spettacoli é libero sino ad esaurimento posti. Per la prenotazione obbligatoria, telefonare al 338 5617814



(11 maggio 2007)

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