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Esistenziali_smi. Il pane e l’apocalisse

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Sabato 29 marzo alle 18.30 alla galleria Libra Arte Contemporanea si inaugura la mostra di grafiche e opere uniche del maestro livornese G. Ferroni
Ettore Frani G. Ferroni

Sabato 29 marzo alle 18.30 alla galleria  Libra Arte Contemporanea (via G. Leopardi,138) si inaugura la mostra dal titolo: Esistenziali_smi. Il pane e l’apocalisse, a cura di Anita T. Giuga. Saranno esposte grafiche e opere uniche del maestro livornese Gianfranco Ferroni, scomparso nel 2001e gli oli su mdf della produzione 2007/2008 di Ettore Frani. La mostra a ingresso libero,  sarà visitabile fino al 26 aprile.

Gianfranco Ferroni nasce a Livorno nel 1927. L’approdo di Ferroni all’arte avviene dopo una lunga serie di rinunce quotidiane, di difficoltà economiche che ne segnano il cammino. Trasferitosi dopo la morte del padre a Tradate si inserisce nel colorito ambiente della Brera del dopoguerra dove conosce e frequenta il gruppo di Guerreschi, Romagnoli, Ceretti e Vaglieri che gli vale per staccarsi dal realismo di stampo politico e sociale. La sua attività solitaria subisce modifiche tematiche dall’impatto con la realtà di un viaggio nelle zone più arcaiche della Sicilia, compiuto nel 1956 con Vaglieri, e dalla rivolta ungherese, che segna dolorosamente tutto il gruppo. Partecipa alla Biennale di Venezia nel 1958 e a numerose collettive a Milano, Roma, Firenze e Torino, e prende parte alla III Biennale del Mediterraneo ad Alessandria d’Egitto. Personali sono state organizzate dalla Galleria Bergamini di Milano nel 1956, 1957, 1959; dalla Galleria Galatea di Torino nel 1963, 1966 e 1976. Muore a Bergamo il 12 maggio 2001.

Ettore Frani. Classe ’78, nato a Termoli (Cb), vive e lavora a Roma. La sua poetica è strettamente connessa con la pittura e la tecnica mista su supporti vari – come l’Mdf (Medium density fibreboard) -, che comportano non solo l’utilizzo della più classica tela, ma anche superfici laminate e laccate di medie dimensioni. Surfaces levigati e impermiabili marcano nella semiosi delle opere un legame stretto tra forma e contenuto. Il tempo e la precarietà rimandano all'uso di materiali primordiali quali l'olio, che ingiallisce, e la polvere, che si deposita. Procedimento questo adottato anche nelle opere realizzate fin dai primi cicli pittorici. L'immagine inoltre, trasfigurata e quasi smaterializzata dall'impiego di solventi e acquaragia, i quali "mangiano" in qualche modo la forma-colore, nelle opere più recenti si è andata compattando. La melena, l’emorragia, è legata alla diegesi interna al testo pittorico: il male è descritto e non più agito dal metodo di corrosione.

Gli orari di apertura della mostra: lunedì-sabato, ore 16.00 - 20.00. Per info: tel +39 09537378/ fax + 39 0957222547 | info@libraarte.it . Per la serata del vernissage è gradito l’abbligliamento total black o total white

(29 marzo 2008)

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