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Sogno e Meditazione

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Domenica 16 marzo alle 19 il Centro Culturale Zero69, Acireale, presenta una selezione di opere dell’artista Umberto Mazzone. Visitabile fino al 14 aprile

“Danzando sul ritmo delle emozioni", olio su tela

Domenica 16 marzo alle 19 il Centro Culturale Zero69, Acireale, piazza Giuseppe Garibaldi 27a, presenta una selezione di opere dell’artista Umberto Mazzone dal titolo: Sogno e Meditazione. La mostra, a cura di Rosario Lambiase,  è visitabile fino al 14 aprile.

Umberto Mazzone è nato a Catania nel 1941. Inizia il suo lungo percorso artistico a soli dieci anni, quando si accosta al variegato mondo dell’arte, che cattura la sua giovane fantasia, consentendogli di scoprire le sue possibilità fantastiche e umane, attraverso segni e i colori. Da allora segue una ricerca artistica, lievitata dagli studi classici e soprattutto dal mondo greco e orientale, che lo porterà a sperimentazioni sempre nuove, legate ai valori di quelle civiltà che ci hanno segnato sia come popoli, che come individui.
Contemporaneamente agli studi liceali e universitari, frequenta la scuola libera del nudo all’Accademia delle belle Arti di Catania, per approfondire lo studio del corpo umano che in molti suoi lavori rappresenta il centro di interesse.
Si sono interessati alla sua produzione artistica molti quotidiani, riviste, l'archivio per l'arte italiana del Novecento (Kunsthistorisches Institut in Florenz) e numerosi critici tra i quali merita ricordare: Riccardo Campanella, Antonio Corsaro, Fiore Torrisi, Luigi Dania, Vito La Piana, Renato Bocchini, Silvia Ramini, Milly Bracciante, Claudio Meldolesi ,Leonblas e tanti altri.

Essere artista: "Nell’infanzia inconsapevolmente, oggi con maturità e coscienza, mi sono sforzato di trasmettere sulla tela ciò che ho imparato a percepire oltre la realtà , rielaborando la stessa, attraverso il filtro delle mie emozioni che fanno esplodere i colori spontaneamente dal mio piacere di accostarli e bilanciarli in base al mio stato d’animo. I sogni ,anche quelli ad occhi aperti,fanno parte del mio mondo interiore e sono lo spunto quotidiano per la mia creatività. Quando , la visione inizia a materializzarsi nell’abbozzo, i miei occhi riescono,finalmente, a percepire le emozioni del mio inconscio. Per questo la pittura mi dà gioia e mentre il Sogno prende corpo e si rivela, lo sento scorrere dalla mia mente e fluire dalle mie mani,come un ruscello che dalla fonte è destinato a rivelarsi e crescere. Così ogni nuova emozione si connota insieme sulla mia tela e nella nicchia della mia vita".

Scrivono:“Mi sono sempre chiesto se un’opera d’arte potesse rapire a tal punto lo sguardo di ammirazione dell’ipotetico spettatore da condurlo al suo interno attraverso una misteriosa porta invisibile. Entrare nell’opera, diventarne elementi attivi e viverla con tutti i sensi, così come auspicato da uno dei più grandi artefici della pittura del XX secolo, Kandinsky, è l’unico mezzo per cercare di capire quali profondi significati possono avere ogni singola traccia di colore, ogni singolo elemento voluto dal pittore per riempire la tela. Lo stretto nesso che lega un quadro alla dimensione spirituale dell’artista è lo snodo, la chiave sinottica che consente di capirne i più profondi messaggi. Le riflessioni che automaticamente accendono le forme ed i colori danno la sintesi interpretativa del “mondo e delle visioni” di ogni singolo artista. E in Mazzone, più che mai, l’esplosione dei colori e la plasticità delle figure che si muovono in un immaginifica danza metafisica accendono la curiosità dello spettatore spingendolo alla ricerca di quella chiave sinottica in grado di svelarne i segreti più reconditi. Il senso di quiete trasmesso dai toni azzurri è frammisto sovente alla dirompente forza dei gialli ed alla vivacità dei rossi quasi a rappresentare una completezza cromatica..che è anche completezza nell’esperienza del vissuto quotidiano. L “Inno alla vita” ne è un po’ la sintesi. Le figure, quasi in una metamorfosi simbiotica con gli elementi della natura, si muovono in una danza frenetica, siedono sulle nuvole, giocano con il sole, si lasciano avvolgere dalle fronde degli alberi. La tela è di per sé una tavolozza, dove la forza dei colori gareggia con la prorompente dinamicità delle forme. Nel “Chiaro di luna”, questo gioco è reso ancor più evidente dal tentativo dei colori di rubare la scena ad un abbraccio amoroso. Nulla è statico negli immaginifici, astratti e metafisici sogni di Umberto Mazzone... “ .(Leonblas)

La mostra, a ingresso libero, è visitabile tutti i giorni. Per info: Informazioni tel. 388.9375168, www.zero69.it e-mail: info@zero69.it

(16 marzo 2008)

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