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Al posto mio. Storie di ordinaria quotidianità

Si presenta mercoledì 12 dicembre alle 16, nell’aula magna del Palazzo centrale il libro-fumetto curato dall’architetto Elvira Guarino per l’Associazione italiana neurodisabili
Si presenta mercoledì 12 dicembre alle 16, nell’aula magna del Palazzo centrale dell’Università di Catania il libro-fumetto “Al posto mio. Storie di ordinaria quotidianità” curato dall’architetto Elvira Guarino per l’Associazione italiana neurodisabili (Ain onlus).

All’incontro con l’autrice, incentrato sul tema “Fumetto e informazione” - che sarà coordinato dalla presidente del Centro per l’integrazione Attiva e partecipata (CinAp) Marcella Renis - saranno presenti il rettore dell’Università di Catania Antonino Recca, il sindaco Umberto Scapagnini, il presidente della Provincia regionale di Catania Raffaele Lombardo, l’Arcivescovo metropolita di Catania Salvatore Gristina, l’assessore provinciale alla cultura Serafina Perra e il direttore del quotidiano La Sicilia Mario Ciancio. Interverranno inoltre il presidente del “Kiwanis Catania centro” Giuseppe Restuccia e il dirigente scolastico Agata Di Luca.

La presenza di “barriere comunicative” esistenti tra le istituzioni, gli enti pubblici, gli erogatori dei servizi sanitari e assistenziali da una parte e i neurodisabili, le loro famiglie e i cittadini dall’altra parte non permettono di sfruttare a pieno le risorse pubbliche e private già esistenti, né di contribuire al miglioramento di quelle che non rispondono o non sono più adeguate ai bisogni e alle specificità delle persone neurodisabili. Per questo l’Associazione intende abbattere queste “barriere comunicative”, mettendo in campo un vera e propria lotta alle “disabilità culturali” che nascono dalla disinformazione o da un’informazione distorta. È proprio così che si crea il pregiudizio: il più grande ostacolo all’integrazione. «Il fumetto “Al posto mio” – spiega Renis -, nato da un’idea della responsabile delle attività dell’Ain Cristina Tornali, è il primo atto di un ampio progetto nato per sensibilizzare gli studenti di ogni ordine e grado con uno strumento educativo pensato per stimolare i giovani a un atteggiamento positivo verso tutte le “espressioni della diversità”».

(07 dicembre 2007)


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