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Doppia Scena | Elettra

Venerdì 7 dicembre alle 10.30 (Coro di Notte, Benedettini), Lina Sastri e Luciano Virgilio incontrano gli studenti per il ciclo Doppia Scena. In scena al Teatro Verga fino al 23 dicembre

Elettra esplosiva e rabbiosa come la lava del vulcano. Elettra pervicacemente mediterranea. Così l’intelligenza creativa del regista Luca De Fusco vede l’eroina sofoclea, affidata ad una soggiogante Lina Sastri, protagonista della coproduzione realizzata dagli Stabili di Catania e del Veneto, dal 5 al 23 dicembre sul palcoscenico etneo della Sala Verga.

Lo spettacolo sarà oggetto di approfondimento nell’incontro che avrà luogo venerdì 7 dicembre alle 10, 30, nel Coro di notte del Monastero dei Benedettini, nell’ambito di “Doppia scena”, il ciclo di incontri organizzati dallo Stabile in collaborazione con le Facoltà di Lettere e Filosofia e di Lingue e Letterature straniere. “Un’iniziativa di ampio respiro, dedicata alla promozione della cultura teatrale tra i giovani e comunque aperta agli appassionati di tutte le età”, come sottolinea il nuovo direttore dello Stabile Giuseppe Dipasquale, che interverrà all’incontro insieme a Lina Sastri e all’attore Luciano Virgilio, altro nome di spicco del panorama teatrale.
A coordinare la conversazione sarà Giuseppina Basta Donzelli, docente di Letteratura greca. Un’occasione preziosa per approfondire, ad un tempo, le ragioni del testo e quelle della messinscena, che si avvale appunto della carismatica presenza do Lina Sastri, la grande attrice partenopea, autentica beniamina delle platee anche per le sue interpretazioni cinematografiche e il suo straordinario talento musicale

Per la Sastri si tratta di un ritorno al teatro classico greco, dopo il riscontro ottenuto lo scorso anno con Medea di Euripide all’Olimpico di Vicenza. Anche questa Elettra, proposta nella traduzione di Caterina Barone, è stata concepita per le scene vicentine dello Scamozzi, dove ha riscosso in ottobre uno straordinario successo, confermato dalle accoglienze di Padova, Venezia e Genova, che hanno anticipato la tappa catanese. Analogamente De Fusco prosegue nell’esplorazione della tragedia greca recentemente frequentata con Eracle al Teatro Greco di Siracusa.

Le scene sono di Mauro Zocchetta, i costumi di Marta Crisolini Malatesta, le musiche di Francesco Erle, le luci di Emidio Benezzi. Nel ruolo di Oreste Max Malatesta, figura di spicco del panorama teatrale, ed anche il resto del cast, con Leda Negroni, Giovanna di Rauso e Luciano Virgilio, è di assoluto rilievo, degno dell’eccellenza qualitativa dimostrata dalle coproduzioni dei due Stabili, legati da un sodalizio che ha portato ad ottimi risultati: George Dandin (2004), La Trilogia della villeggiatura(2005), Il Mercante di Venezia (2006). “Una sinergia – sottolinea anche Giuseppe Dipasquale, nuovo direttore artistico dell’ente catanese – che è comune intenzione confermare e rafforzare”.

De Fusco continua in Elettra il gioco degli slittamenti temporali che lo hanno portato ad allestire una Trilogia anni ’60 e un Mercante anni ’30. In questo caso immagina uno spettacolo ambientato in un astratto Mediterraneo, prosciugato dalla pietra lavica e “trasferito” nei primi anni del Novecento: “Una storia senza tempo di passioni assolute, in cui - spiega - sembrano agitarsi creature sopravvissute a disastri interiori e reali. Una storia fatta di pochi segni marcati, colori primari, luci e ombre marcate. Una lettura che racconta ma che non giudica, che mostra pietà per i vinti, travolti dalla passione, dalla vendetta, dalla perversione, ma anche per i vincitori, travolti anch’essi dalla passione per la vendetta. Una storia dominata dall’attesa, elemento specifico che mi ha fatto preferire la versione sofoclea a quella di Euripide: un’aspettativa di Oreste che pare quasi non essere più reale ma mitica. Penso ad uno spettacolo vissuto col cuore in gola, tipico di una situazione in cui, in poche ore, precipitano avvenimenti attesi da lungo tempo”.

L’originalità di Elettra è sottolineata dall’accostamento tra la drammaticità del mito e la forza arcaica dell’impatto scenico di Lina Sastri. “So di avere a disposizione un grandissimo talento d’attrice, ma anche musicale, adatto ad uno spettacolo che immagino basato sul rapporto tra parola, musica e danza. Non a caso opero nel finale un intarsio, sostituendo al finale di Sofocle quello di Hoffmansthal, imperniato sulla danza parossistica della protagonista. Depositario del versante musicale sarà il altresì il coro, vera e propria cassa di risonanza emotiva, con le due corifee, della trama. Mi piace inoltre segnalare il carattere mediterraneo di questo quarto spettacolo veneto-catanese, che opportunamente prende il posto di due testi dalle caratteristiche più veneziane, come la Trilogia e Il Mercante. Per Elettra ho dunque pensato ad uno spazio vulcanico, come un cratere stilizzato che nasconde il palazzo reale, situato sottoterra. E a costumi che stilizzano mescolanze mediterranee e mediorientali. Credo infatti che il mito di Elettra sia alla base di quella vasta cultura che abbraccia i paesi che si affacciano sul nostro mare”.

la grande attrice partenopea, autentica beniamina delle platee anche per le sue interpretazioni cinematografiche e il suo straordinario talento musicalela grande attrice partenopea, autentica beniamina delle platee anche per le sue interpretazioni cinematografiche e il suo straordinario talento musicale

(07 dicembre 2007)


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