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Piero Guccione, verso l’infinito

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Mercoledì 15 febbraio (ore 19:30 e ore 22), al Multisala Ariston di Catania, anteprima del film-documentario di Nunzio Massimo Nifosì
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Mercoledì 15 febbraio (ore 19:30 e ore 22), al Multisala Ariston di Catania, sarà proiettato il film-documentario di Nunzio Massimo Nifosì, Piero Guccione, verso l’infinito. Tra le due proiezione vi sarà un incontro con Nunzio Massimo Nifosì, Sebastiano Gesù, Angelo Scandurra, Giuseppe Frazzetto. Modera Giuseppe Lazzaro Danzuso.  

Approda in Sicilia, per quattro anteprime a Catania, Scicli, Vittoria e Palermo, "Piero Guccione, verso l’infinito", il film-documentario che il regista indipendente Nunzio Massimo Nifosì ha dedicato al maestro di Scicli e alla sua “Poesia picta”, così il critico d’arte Maurizio Calvesi descrive il tratto di Guccione sulla tela. La pellicola del filmaker siciliano recentemente è stata proiettata al Festival Internazionale del Film di Roma, al Festival del Cinema Italiano di Madrid e all’ultima Biennale Arte Venezia dove l’artista era presente per la sesta volta.

Le quattro anteprime, realizzate con il patrocinio della Sicilia Film Commission, prevedono anche degli incontri con il regista, esperti d’arte e di cinema. Dopo Catania, seguirà Scicli il 18 Febbraio (Cine Teatro Italia, ore 19:30 e ore 22), Vittoria il 23 Febbraio (Multisala Golden, ore 19 e ore 21:30) e infine Palermo domenica 26 febbraio (Cinema Imperia, ore 19:30 e ore 21:30).

Piero Guccione, verso l’infinito è uno straordinario e delicatissimo racconto per immagini, silenzi e musica - accompagnati dal violoncello di Giovanni Sollima e da brani di Franco Battiato - attraverso i luoghi della Sicilia cari all’artista e alla sua arte: la campagna iblea, i candidi muretti a secco, i giganteschi e solitari carrubi, gli sconfinati azzurri di cielo e mare che il maestro da sempre cerca di catturare sulle sue tele. Il “magnifico paradosso” di cui parla lo storico e critico d’arte inglese Michael Peppiatt - una delle prestigiose testimonianze raccolte da Nifosì per il suo film - nel descrivere quel desiderio di Guccione, quasi ossessivo, di fissare sulla tela qualcosa di inafferrabile, come i colori del cielo e i riflessi del mare che, per loro stessa natura, sono in continuo movimento.

Di Guccione - dice Nunzio Massimo Nifosì - ho sempre amato quel suo sguardo per le cose, la sua lirica malinconia, l’utilizzo del colore, la sperimentazione, l’osservazione e l’incanto per la natura ma anche la sua capacità di dare evidenza a cose che i nostri occhi non riuscirebbero a vedere. Ho filmato frammenti della sua vita quotidiana entrando nel suo studio, spazio riservato a pochi intimi, sperando di restituire allo spettatore parte della poesia contenuta nelle opere di colui che è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi maestri dell'arte contemporanea”.

"Piero Guccione, verso l’Infinito" prende spunto dalla prima produzione degli anni ’60 dell’artista e arriva ai nostri giorni. Un viaggio fra giardini, attese, riflessi, luci e un’immersione nella prepotente natura siciliana a bordo del maggiolino nero della Volkswagen, protagonista di un celebre ciclo pittorico di Guccione degli anni Settanta sul quale ha scritto anche lo scomparso Enzo Siciliano. Questi gli elementi con cui la regia di Nifosì tratteggia uno dei più riusciti e organici ritratti della storia del film-documentario d’arte.

Completano l’indagine sul maestro i contributi filmati di importanti esponenti dell’arte contemporanea e della cultura. Insieme ai citati Calvesi e Peppiatt, figurano Marc Fumaroli, Vittorio Sgarbi, Guido Giuffrè, Marco Goldin, Tahar Ben Jelloun, Franco Sarnari, Sonia Alvarez, Sandro Manzo, Fiamma Arditi, Lorenzo Zichichi, Claude Bernard, Stefano Malatesta, Paolo Nifosì. Il film da marzo verrà presentato in diversi Istituti Italiani di Cultura nel mondo e da maggio verrà distribuito in alcune sale cinematografiche. La distribuzione in dvd del film sarà realizzata in collaborazione con Il Cigno Edizioni che per l’occasione curerà un volume con le interviste presenti nel film e le foto di scena realizzate da Gianni Mània.

(15 febbraio 2012)

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