Da venerdì 19 a domenica 28 novembre, la facoltà di Lettere e Filosofia accoglie, nelle cucine del Monastero dei Benedettini e nei sottostanti magazzini, la mostra dell'interior designer Giusy Demma e del fotografo Giovanni Ruggeri dal titolo ‘na sbrizziata di sali (vernissage venerdì 19, sabato 20 e domenica 21, dalle 18 alle 21).
La mostra è fortemente evocativa, fin dal suo titolo, che richiama la “sicilianità”, anche di verghiana memoria. Il sale come sopravvivenza e ricchezza, preparazione e preservazione. Simbolicamente dà sapore all’esperienza e acutezza alla mente, il sale. Declinare il “sale” e coglierne la presenza, anche sonora, è il filo rosso della mostra che ha luogo al Monastero dei Benedettini, dove anche le antiche pietre delle cucine parlano di sale.
La scelta-sfida degli autori è, dunque, la variegata rappresentazione del sale, attraverso preziosi e strappati affreschi, immagini osservate per frammenti, tracce figurali della vita reale e quotidiana, religiose volte che si susseguono come libere vele, armonie di grate in fughe prospettiche e luministiche. Come cromia, il sale pone la storia delle pareti e dei luoghi come “problema” quando l’usura del tempo si compie nell’indifferenza dell’ uomo. Il bianco come assenza, ma anche come presenza. Allora, la cromia come chiave tecnico-concettuale per apertamente dichiarare la più totale adesione al recupero dell’antefatto, della memoria architettonica che è, poi, rinascita anche della cultura di una città. In tal senso, ma non solo, le tavole sembrano voler illuminare lo sguardo e coinvolgere il pensiero dell’osservatore. I pannelli raccontano di poesia e di tecnica, dimostrano raffinatezza e controllo, sono forma di incursioni e contaminazioni che hanno condotto gli artisti a progettare, prima, e ad esporre, dopo, questo loro nuovo lavoro. Indubbiamente inusuale, seppur non unico nel panorama artistico, il dialogo tra un interior designer, Giusy Demma, e un fotografo metropolitano, Giovanni Ruggeri.
L’attività artistico-creativa di Giusy Demma si manifesta anche nella pittura. Nell’uso sfumato del pennello e rarefatto del colore, sempre; nell’uso della forza delle vernici e delle crete, a volte; nelle croste sapientemente sovrapposte ed accostate a frammenti di legno e ferro, tessuti e ruggini, spesso. Ma l’artista va oltre, fondendo la sua esperienza pittorica con l’immagine fotografica. L’obiettivo di Giovanni Ruggeri, impressionato dalle dinamiche della luce e dal linguaggio dei corpi, cattura esperienze di vita e momenti storici, focalizza luoghi dimenticati, inquadra scorci di cupole e sacre balaustre. Ma le immagini stesse capiscono di dover rispondere nella loro maniera, coniugandosi con il pennello, con spruzzi di polvere e muffe. Dunque, un profondo sodalizio tra i due artisti. In questo racconto pittorico-fotografico, dove il tema del sale è ricerca ed esplorazione, coscienza e materia, sacrificio e leggerezza, c’è altro da aggiungere?
’na sbrizziata di sali. Ecco di cosa, forse tutti, abbiamo bisogno.
La mostra sarà visitabile dal 19 al 28 novembre (venerdì, sabato e domenica dalle 18 alle 21, solo dietro presentazione di invito; lunedì, martedì, mercoledì e giovedì dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19 previa prenotazione di minimo cinque persone all’ufficio di Officine Culturali (stanza 4, Monastero dei Benedettini).
Sono due gli ingressi per accedere alla Antiche Cucine:
1) da Via Biblioteca (adiacente Piazza Dante), percorrendo la grande scalinata che porta all’ingresso del palazzo: alla destra stanno le Biblioteche Riunite Recupero Ursino, frontalmente c’è l’accesso dell’antico refettorio dei Benedettini - l’Aula Magna “Santo Mazzarino”. L’ingresso delle Antiche Cucine è sulla destra. Percorrere l’atrio impreziosito dalle maioliche colorate e scendete la scala di ferro che conduce ai sotterranei.
2) da Piazza Dante (ingresso centrale della Facoltà di Lettere e Filosofia), percorrere la grande scalinata di marmo bianco (senza alcuna differenza tra destra e sinistra), sino al primo piano. Seguire le indicazioni “Coro di Notte” e più avanti, “Aula Magna “Santo Mazzarino”. Quindi percorrere l’atrio impreziosito dalle maioliche colorate e scendete la scala di ferro che conduce ai sotterranei.
Si precisa che per motivi di sicurezza, l’ingresso da Via Biblioteca viene chiuso alle ore 18.30.
(19 novembre 2010)